Attualità
Continuano le proteste: i trattori arrivano a Verona e Ferrara
Calderoni (Cia Ferrara): «Non ci fermeremo finché non verrà cancellata la norma che ci fa rinunciare al 4% di terreno»
Continua la protesta degli agricoltori contro le politiche agricole dell'Europa e le scelte dei governi iniziata nella giornata di lunedì (clicca qui per approfondire): i produttori, con i loro mezzi, sono arrivati anche a Verona e a Ferrara.
Protesta agricoltori, 100 trattori arrivati a Verona
L'iniziativa è promossa dagli agricoltori autonomi, sotto la sigla del "Comitato degli Agricoltori Traditi" (C.R.A.) che già lunedì è sceso in piazza in alcune città italiane, allargando la protesta avviata le scorse settimane in Germania, Francia e Romania.
Gli agricoltori, arrivati anche da altre città venete e da Brescia, manifestano a difesa dell'agricoltura e dei territori, del lavoro e delle piccole imprese e contro le importazioni, i sindacati, le banche, le grandi confederazioni agricole. Nel mirino la carne coltivata, le farine d'insetti, le tasse, il gasolio, la svendita dei terreni.
Cia Agricoltori Italiani Ferrara: Parte da Ferrara la mobilitazione per chiedere la revisione della Pac e riforme strutturali per il settore
I produttori agricoli ferraresi di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara sono scesi in strada con i loro trattori per protestare contro la Politica Agricola Comune (Pac), la serie di misure che vengono decise in Europa a sostegno delle aziende agricole e che, almeno in teoria, dovrebbero aiutare la produttività e la crescita delle aziende. Invece, come hanno sottolineato ieri gli agricoltori che sono arrivati con il loro trattore ad Argenta, circa una cinquantina da tutta la provincia, la Pac è ormai la politica “dei paletti” e delle regole che non tengono conto della realtà delle aziende e dei territori. La principale richiesta, sostenuta da Cia-Agricoltori Italiani e da una petizione che sta ottenendo adesioni trasversali a tutto il mondo agricolo, è di eliminare, con effetto immediato, la norma che obbliga gli agricoltori a sottrarre il 4% dei terreni alla produzione di alimenti in un contesto internazionale di carenza di cibo e risorse alimentari.
Un cambiamento della norma necessario, secondo Stefano Calderoni, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara che ha detto: “Abbiamo organizzato una protesta forte ma costruttiva perché, pur capendo le ragioni dei gruppi che hanno protestato nei giorni scorsi a Bologna, non vogliamo solo far sentire la nostra voce ma anche incidere sulle decisioni che verranno prese a livello politico con delle proposte e delle sollecitazioni per il cambiamento. Sicuramente la mobilitazione di ieri, organizzata davvero in pochissimo tempo cogliendo una richiesta spontanea degli agricoltori, dimostra che siamo arrivati al limite o meglio a un punto di svolta: o si cambia o l’agricoltura e le aziende sono destinate a scomparire, lasciando che la terra vada in mano a fondi speculativi che nulla hanno a che vedere con il settore agricolo".
“A rischio – continua Calderoni - c’è un patrimonio agricolo dal valore incalcolabile dal punto di vista economico, sociale e ambientale, sacrificato in nome di una sostenibilità che non può essere ottenuta a discapito dell’agricoltura. Gli agricoltori, peraltro, sono i primi a tutelare l’ambiente, sottraendo anidride carbonica e impegnandosi a coltivare in maniera sostenibile. L’architettura verde della nuova Pac, invece, va nella direzione opposta, considerando noi produttori come un 'problema' a tutto svantaggio della produzione italiana e del Made in Italy. La protesta di Cia-Agricoltori Italiani è partita da Ferrara perché la nostra provincia è a forte vocazione agricola e le nostre aziende stanno pagando un prezzo altissimo in termini di perdita di produttività. Penso alla tragica perdita di prodotto e superfici di pere ma anche agli altri comparti che soffrono a causa di decisioni prese a migliaia di chilometri da qui. Solo chi vive nei campi ogni giorno e chi amministra da vicino i territori, infatti, si rende conto davvero delle esigenze degli agricoltori e in tal senso ringrazio il sindaco di Argenta, Andrea Baldini, che ci ha portato la sua solidarietà ed è sempre molto attento alle esigenze del settore agricolo”.
E ha concluso: "Ci tengo però a chiarire un punto fondamentale: non si tratta di una protesta che riguarda solo il settore agricolo ma tutti coloro che vogliono mangiare prodotti sani e controllati. Con questa politica europea il rischio concreto è, infatti, che ci sia una prevalenza di prodotti agricoli importati da Paesi che non seguono i nostri disciplinari produttivi, quelli che ne garantiscono sicurezza e salubrità. La mobilitazione non si ferma qui: continueremo a protestare a tutti i livelli – conclude Calderoni - fino alla cancellazione della norma che ci costringe a rinunciare al 4% della superficie produttiva e finché, a livello italiano ed europeo, non si tornerà a dare valore alle nostre aziende e ai prodotti d’eccellenza che produciamo ogni giorno, custodendo il territorio e l’ambiente”.
Fonte immagine in apertura: pagina Facebook Cia Ferrara
Fonte: ANSA e Ufficio Stampa Cia Agricoltori italiani Ferrara