Il meglio di IFN
Conad vs Esselunga, è sfida a colpi di esotico
La prima insegna doppia le altre per assortimento, la seconda svetta per spazi dedicati

La frutta esotica, insieme ai frutti di bosco, si conferma la categoria rivelazione del 2025. La crescita appare inarrestabile, con un significativo +36% a volume nei primi undici mesi dell’anno nella Gdo (clicca qui per approfondire). Alla luce di questi risultati, abbiamo completato l’analisi con una rilevazione su assortimenti, spazi espositivi, confezioni, brand e prezzi, realizzata da IFN - Italiafruit News su un campione di sei punti vendita dell’area di Modena all’inizio di dicembre.

Le numeriche assortimentali complessive risultano interessanti, ma spicca nettamente il dato di Conad che, con 26 referenze, raddoppia la profondità del secondo retailer, Coop (13), e amplia ulteriormente il distacco rispetto a Eurospar (12), Esselunga (11) e ai discount. In questo contesto è comunque rilevante la performance di Lidl, che propone 9 referenze.
Il divario tra Conad e le altre insegne è contenuto per i frutti esotici a presenza più continuativa sui banchi (ananas, avocado, cocco, mango, papaya), mentre diventa marcato nel comparto del cosiddetto “super esotico”, che comprende prodotti generalmente offerti soprattutto in prossimità delle festività natalizie. In questo segmento Conad arriva a 13 referenze, contro le 2–4 degli altri supermercati, mentre nei discount questo segmento non pare ancora presidiato.
Anche sul fronte promozionale Conad si distingue, con 13 prodotti in offerta – di cui 8 appartenenti al super esotico – a fronte di un massimo di 3 referenze complessive promozionate da Esselunga.

Con il termine “frutta esotica” abbiamo incluso tutti i prodotti che rispondono al significato letterale della definizione, ovvero provenienti da Paesi lontani. La categoria comprende quindi sia la frutta tropicale sia altri articoli, come pomelo e zenzero (non sempre provenienti da Paesi tropicali); questo accorpamento segue anche la modalità espositiva adottata nei punti vendita.
Nell’ambito dell’esotico continuativo emerge il ruolo centrale dell’avocado, rilevato 14 volte sul totale. Seguono zenzero e mango (8), pomelo e ananas (6), cocco e papaya (5) e lime (4). Molto più contenuta, invece, la presenza del super esotico, con numerose referenze proposte esclusivamente da Conad.

L’assegnazione degli spazi espositivi è, come di consueto, strettamente legata al numero di referenze presenti e, sotto questo profilo, Conad si conferma l’insegna più rilevante. Se però si considera lo spazio relativo, ovvero quello medio attribuito a ciascuna referenza, è Esselunga a distinguersi nettamente, con un valore superiore a tutte le altre insegne, seguita non da Conad ma da Lidl, che attribuisce un ruolo significativo all’esotico in rapporto al proprio format di negozio.
Nel complesso, va comunque evidenziato come lo spazio medio per referenza destinato alla frutta esotica resti contenuto rispetto alla maggior parte delle categorie analizzate negli ultimi mesi. Una scelta dettata dall’incertezza nella rotazione di alcuni prodotti, che induce i responsabili di reparto a limitare quantità e superfici espositive per contenere gli sfridi, garantendo al contempo una collocazione privilegiata all’interno del reparto.

In termini di modalità di vendita, lo sfuso rappresenta il 41% del totale, con incidenze però molto differenziate tra le insegne: si passa da valori elevati come Coop (62%) e MD (71%) al minimo di Eurospar (25%), mentre le altre catene si attestano intorno a un terzo dell’assortimento.
Allo sfuso si affianca la vendita a pezzo, percepita dal consumatore come tale ma gestita dal punto vendita come prodotto confezionato, una soluzione particolarmente diffusa in Conad e Lidl.
Il vassoio in plastica risulta marginale, mentre quello in cartone è la tipologia prevalente in Conad, con 16 referenze.

La presenza di brand nella frutta esotica risulta significativa nelle insegne della Gdo tradizionale, mentre è quasi assente nei discount. Le MDD premium mostrano una buona incidenza in Esselunga (4 referenze) e, soprattutto, in Conad (7), con una presenza più contenuta in Eurospar (2), dove trova invece maggiore spazio la MDD standard (3), soluzione che risulta prevalente anche in Coop (6).
I marchi dei fornitori hanno un peso significativo in Conad, con 11 referenze, mentre nelle altre insegne sono presenti in modo più sporadico e limitato.

L’analisi dei prezzi medi distingue le referenze tra super esotico ed esotico continuativo, oltre che per tipologia di brand. I prodotti biologici registrano i valori medi più elevati, pur con una presenza marginale, mentre le referenze prive di marchio risultano le soluzioni più economiche e anche le più frequenti.
Il super esotico a marchio del fornitore è il segmento con la maggiore variabilità di prezzo: su 14 rilevazioni, la media si colloca intorno ai 20 €/kg. Per l’esotico continuativo, invece, i valori scendono in modo significativo, attestandosi sotto i 5 €/kg.
Nel complesso, la categoria presenta euro/chilo e battute di cassa elevate ma i risultati di vendita indicano che il prezzo non rappresenti un freno alla domanda. La strategia di Conad, basata su assortimenti ampi e profondi, evidenzia chiaramente la volontà di aumentare l’impatto sul cliente e la penetrazione di una categoria che sta diventando un vero fiore all’occhiello dei supermercati italiani. (lg)




















