Con Diana a 360° sull'Arancia Rossa IGP: dal presente al futuro

«Il freddo risveglia il mercato, attenzione alle nuove fitopatologie»

Con Diana a 360° sull'Arancia Rossa IGP: dal presente al futuro

La stagione dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP entra nel vivo tra mille difficoltà ma il calo termico risveglia i consumi. Mentresi sviluppa la stagione commerciale, a IFN il presidente del Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP Gerardo Diana fa una panoramica a 360° del comparto.

Angelica - Prime settimane di campagna, qual è il sentiment predominante?
Diana - La campagna dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP è iniziata da poco. È ancora presto per avere dati precisi, ma la tendenza della prima parte di stagione, anche per le arance generiche, è stata caratterizzata da un calo di consumi dovuto all’arrivo in ritardo dell’inverno. Da qualche settimana il mercato si è svegliato, le temperature sono scese e si registra una ripresa dei consumi che adesso sono in media con quelli abituali e, tendenzialmente, in leggero aumento rispetto a quelli della campagna scorsa.

Angelica - Per gli agrumeti, si sta assistendo a un rinnovo degli impianti: la gestione delle malattie (a partire dalla Tristeza) come sta procedendo?
Diana - Il rinnovo degli impianti sta andando avanti molto spedito. Grazie ai piani operativi delle Organizzazioni dei produttori (Op), moltissimi associati ne stanno beneficiando in modo significativo. Stiamo uscendo dai danni provocati dal virus Tristeza, con grandi sacrifici e sforzi. Ricordiamoci sempre che un agrumeto, dopo il reimpianto, impiega cinque anni per entrare in produzione. Il frutto di queste nuove piante è sicuramente sano e si presenta con un’ottima pezzatura. Inoltre, grazie a questi nuovi impianti, il calendario di produzione delle rosse si sta allungando e questo è sicuramente un valore aggiunto per l’IGP. Tra gli effetti da valutare a medio lungo termine c’è la presenza di spine che, quando spinte dal vento, possono portare il frutto ad essere danneggiato in profondità, fino alla marcescenza.

Angelica - Quali sono le avversità che più preoccupano i produttori? La revoca di principi attivi colpisce anche il vostro settore?
Diana - La nostra più grande preoccupazione è di trovarci a dover fronteggiare altre fitopatie potenzialmente devastanti. Abbiamo più volte segnalato e lanciato l’allarme sul greening (Inverdimento degli agrumi). In Italia abbiamo un vantaggio rispetto a molti nostri competitors: la malattia da noi ancora non è arrivata e quindi allo stato attuale riteniamo che si debbano effettuare controlli serissimi alle frontiere e attuare, verso i Paesi che hanno già a che fare con questa fisiopatia, le stesse severe misure attuate con i produttori italiani di olive colpiti dalla Xylella.

Angelica - Ma c’è un altro rischio, quello delle importazioni contaminate. Si sta facendo abbastanza?
Diana - Su questo versante non si sta facendo abbastanza. C'è bisogno di più controlli; gli istituti, le forze dell’ordine preposte e gli organismi di controllo italiani sono impegnati in un’attività seria e serrata di prevenzione. Ma la merce in arrivo è tanta e per questo riteniamo che si debba agire anche a livello europeo.

Angelica - Quanto il cambiamento climatico sta incidendo sull’agrumicoltura?
Diana - Quest'estate abbiamo raggiunto i 45 ° gradi certificati ma, come imprenditore agricoli e come IGP, siamo molto attenti al risparmio idrico. Durante il lungo periodo siccitoso del 2023 gli imprenditori agricoli ancora una volta, come sempre, hanno fatto fronte attingendo ai pozzi e ai laghi, con incrementi enormi di costi di energia elettrica. Il vero pericolo è il perdurare di questa siccità, perché non sono le pioggerelle di questi giorni che risolveranno il problema.
 

Angelica - Quali sono le strategie per fronteggiare questa piaga?
Diana - Siamo preoccupati da questo possibile scenario che potrebbe pregiudicare il raccolto delle prossime stagioni. Abbiamo fatto quindi una serie di richieste all'assessore regionale all’Agricoltura e ai governi, regionale e nazionale.  Servono soluzioni immediate e interventi tempestivi per ammodernare i sistemi irrigui e consentire di sfruttare al meglio una risorsa che in prospettiva sarà sempre più preziosa.

Angelica - In contro stagione si notano sempre di più arance rosse provenienti dall’altra parte del Mondo. Pensate che sia un esercizio utile a mantenere il filo con il consumatore o sono solo manovre speculative?
Diana - E' vero, si iniziano a vedere le prime arance rosse, anche di Paesi che non sono l'Italia. Per quel che abbiamo avuto modo di verificare, hanno un prezzo molto alto e un sapore differente dalle nostre IGP.  Si tratta di una competizione che bisogna saper giocare sul mercato, però è fondamentale che le regole siano uguali per tutti. Quindi gli stessi obblighi che rispettiamo noi devono valere anche per i nostri competitor.  Se no giochiamo una partita falsata.