«Come ridiamo valore agli ecotipi locali»

Performance migliorate tramite la ricerca di Blumen Vegetables Seeds

«Come ridiamo valore agli ecotipi locali»

Valorizzare gli ecotipi locali per preservare il sapore italiano. È l’obiettivo di ricerca della casa sementiera Blumen Vegetables Seeds per la creazione di prodotti dal sapore intenso di ‘una volta’ ma anche migliorati dal punto di vista dell'uniformità, resistenza e adattabilità. Fra i progetti di ricerca a cui l'azienda sta lavorando troviamo: due nuove varietà ci cicoria catalogna puntarelle, Cesira e Soralella, ma anche un pomodoro tipologia pera d’Abruzzo ibrido BL 97, un peperone tipologia friariello ibrido HP 161 e la biofortificazione del fagiolo.

I nuovi progetti di Blumen sono stati presentati da Rachele Tardani, breeder aziendale per pomodoro, melanzana e cicoria durante il suo intervento al Cibus di Parma. La breeder ha spiegato prima di tutto cosa si intende per ecotipo locale ovvero “una popolazione di piante selezionata in un determinato ambiente e ad esso strettamente connessa, generalmente riprodotta dai singoli agricoltori e spesso legata ad usi tradizionali”.

Da dove parte il lavoro sugli ecotipi locali: “Spesso questi prodotti hanno caratteristiche qualitative superiori rispetto alle varietà moderne ma presentano dei limiti, motivo per cui sono stati relegati a piccole produzioni di nicchia”, dice Tardani.
Produttività e resistenza scarse sono tra i principali limiti degli ecotipi: “Le piante si ammalano frequentemente e spesso presentano una serie di difetti che non ne permette una diffusione sui mercati più ampi”, illustra la breeder. E continua: “Uno dei nostri progetti denominato ‘Sapore Italiano’, si prefigge un duplice obiettivo: da una parte preservare le varietà di nicchia, riscoprendone i gusti tradizionali, dall'altra migliorarne le caratteristiche agronomiche per permetterne una commercializzazione su larga scala”.

Il lavoro di miglioramento procede solo su alcuni ecotipi selezionati, in particolare: “su quelli che possono contare su un mercato che giustifica un investimento in ricerca e un potenziale commerciale che, una volta migliorati, gli permetta di uscire al di fuori del localismo” specifica Tardani.

Nella slide a destra si nota il portamento uniforme delle piante di Soralella rispetto all'ecotipo di partenza. Nella foto a sinistra l'ecotipo di partenza: le piante cerchiate in rosso sono da scartare perché sono cicorie, ma non puntarelle.

Come esempio pratico del lavoro di selezione di Blumen viene citata la Cicoria catalogna puntarelle.
“È un prodotto tipico della gastronomia romana, coltivato prevalentemente in Lazio e nel nord della Campania ma assorbito quasi tutto dal mercato romano” dice la breeder. 
Considerato il potenziale commerciale del prodotto, Blumen vi ha dedicato un segmento di ricerca: “La cicoria catalogna puntarelle sta destando l’attenzione del mercato nazionale e non è più così raro trovarla nel reparto della quarta gamma delle principali catene distributive. Siamo intervenuti nella zona di Sezze (Latina) con degli accordi con dei produttori locali, dove si coltivavano varietà che venivano riprodotte spesso dagli agricoltori e che presentavano diversi problemi dal punto di vista qualitativo, le puntarelle erano legnose e fibrose, inoltre le varietà erano disformi con piante diverse l’una dall’altra. Dopo anni di selezione abbiamo ottenuto due varietà, Cesira e Soralella, che migliorano qualitativamente le varietà originarie in temini di resa (+20%), dal cespo più largo e senza alcuna fibrosità. Le piante crescono erette e parallele, carattestica molto importante per l'industria della quarta gamma” commenta Tardani. E continua: “E soprattutto, le varietà sono perfettamente uniformi con concentrazione di maturazione e di raccolta dei cespi, caratteristiche che ne facilitano la gestione in campo”.

Il lavoro di recupero degli ecotipi locali di Blumen Vegetables Seeds si estende anche al pomodoro pera d’Abruzzo BL 97 su cui ha migliorato produttività, pezzatura, uniformità del palco ed estetica dei frutti; al peperone friariello napoletano ibrido HP 161, progetto condotto dal breeder Mariano Giannone. Rispetto alla varietà originaria, HP 161 mantiene le stesse caratteristiche ma risulta più uniforme, con buccia liscia e sottile, più produttiva e resistente alle principali fitopatie. 

Infine nell'ambito del miglioramento delle qualità nutrizionali, la breeder Elena Avite sta conducendo un progetto sulla biofortificazione del fagiolo, in collaborazione con IBBA-CNR, con lo sviluppo di linee a basso contenuto di acido fitico e alto contenuto in ferro.    


“Per noi di Blumen non c’è futuro senza il miglioramento genetico e lo applichiamo nella valorizzazione degli ecotipi e delle produzioni locali, nel perfezionamento della qualità e in un comportamento sostenibile tramite la riduzione di apporto idrico e concimi” ha concluso Tardani.   

Clicca qui per rivedere l'intervento di Tardani.