Dal campo
Clementine, tra energia elettrica e fertilizzanti i costi lievitano del 20-30%
Il produttore pugliese Antonio Pagliara: «Stagione iniziata con 25 giorni di ritardo»
Anche in Puglia, in particolare nella zona di Taranto, inizia la stagione delle clementine e la situazione non differisce rispetto ad altri areali. La campagna, a causa del clima caldo e siccitoso, è iniziata con un notevole ritardo. Descrive i primi scampoli di stagione il produttore Antonio Pagliara dell’azienda Fratelli Pagliara di Palagiano (Taranto), specializzata nella produzione di clementine. “Gli ‘scherzi’ del clima hanno posticipato la raccolta perché gli agrumi non erano pronti, ancora troppo verdi. Così abbiamo fatto l’esordio stagionale con quasi un mese di ritardo. Ma era inevitabile, si dovevano attendere i primi, seppur lievi, cali termici per avere un prodotto di qualità”.
Gli investimenti sono aumentati del 20-30%
“Ma per spingere sulla qualità non è stato necessario solo adeguare il calendario. Infatti, per proteggere le piante dal caldo, abbiamo incrementato le irrigazioni e, di conseguenza, i costi di energia elettrica e acqua sono lievitati. Per attingere all’acqua dai pozzi artesiani abbiamo utilizzato pompe sommerse estremamamente energivore. Ma l’energia non è stato l’unico costo, anche i fitofarmaci utili a contrastare gli insetti hanno avuto un impiego maggiore. Ma anche i costi di allevamento delle piante sono aumentati, come la potatura, per carenza di manodopera e, conseguente, lievitazione dei salari”.
“In generale abbiamo riscontrato un aumento dei costi del 20-30%. Il mercato, fortunatamente è dinamico è c'è interesse sulla qualità. Purtroppo, con la vendita classica non si riesce a coprire i costi, dobbiamo trovare alternative commerciali per recuperare”.
“Ancora è prematuro fare previsioni per la stagione ma di certo non sarà una passeggiata. D’altronde ormai ci siamo abituati a navigare tra le intemperie”, conclude il produttore.