Attualità
«Ciliegie, una stagione da dimenticare»
Con Catalano (Catalan Fruit's) focus sull'areale campano: «danni tra il 50 e il 70% della produzione»
Siamo nel pieno di una campagna cerasicola che fino ad ora è stata avara di soddisfazioni per i nostri produttori, alle prese con piogge incessanti da un mese a questa parte, che hanno letteralmente azzerato le produzioni precoci.
Nemmeno l’areale campano, che ricordiamo essere fra i più importanti in Italia (vedi articolo ), poiché si posiziona come volumi e superfici solo dietro la Puglia, è uscito indenne da questa “mattanza”. Ce lo spiega nel dettaglio Antonio Catalano, co-titolare dell’azienda Catalan Fruit’s di Cardito, (Napoli), specialista nel produrre e commercializzare drupacee, fragole e melannurca: “Un’annata veramente da dimenticare per i nostri produttori, che hanno subìto un danno medio fra il 50-70% anche se non mancano situazioni dove non c’è più nulla di decente da raccogliere."
La Produzione campana si concentra fra il casertano (a partire dal comune di Carinola), fino ad arrivare alla valle dell’Irno (Salerno), dove è situata Bracigliano (che da quest’anno ha ottenuto il riconoscimento IGP), quindi un’areale tutto sommato abbastanza esteso ma che è stato colpito quasi interamente da continue piogge che stanno mettendo in ginocchio l’intero comparto cerasicolo regionale. Un quadro che è aggravato dall'assetto produttivo tipico di queste zone, che si basa ancora su varietà locali. Infatti, se da un lato mostrano caratteristiche organolettiche di grande pregio, dall’altro lato sono estremamente sensibili al cracking. Inoltre, il quadro si complica ulteriormente poiché la cerasicoltura campana si basa ancora su impianti vecchi, con piante piuttosto alte e prive, nella maggior parte dei casi, di teli antipioggia.
Dove non c’è stato il danno diretto del cracking, è probabile che emergano comunque criticità legate ai marciumi, in quanto i produttori hanno avuto enormi difficoltà ad entrare in campo per effettuare i trattamenti necessari a difendere i ciliegi dalle malattie fungine. Difatti, le aspettative per l’ultima parte di campagna, che si protrae fino a inizio luglio, sono piuttosto ridotte, così come è basso l’umore dei produttori alle prese con una annata fra le peggiori che ci si ricordi”.