Dal campo
CIFO contro la stanchezza del suolo: strategia che rigenera la produttività orticola
T34 Biocontrol® e Blok L™, due alleati per rigenerare il rizobioma e proteggere dalle malattie fungine

In un momento storico in cui la produttività agricola è sotto pressione per via di cambiamenti climatici, parassiti emergenti e fitopatologie, un problema silenzioso ma sempre più diffuso rischia di compromettere seriamente la resa delle colture orticole: la stanchezza del suolo. Una condizione spesso sottovalutata, che colpisce soprattutto gli areali a vocazione intensiva, dove la mancanza di rotazioni e il ridotto apporto di sostanza organica degradano progressivamente la fertilità dei terreni.
Una risposta concreta al problema arriva da CIFO, attiva nella nutrizione e protezione delle piante, che propone una strategia integrata per coltivare anche in suoli stanchi. I protagonisti di questa soluzione sono T34 Biocontrol® e Blok L™ - ne parliamo con Giacinto Glave, Product Manager Italia di CIFO. “Sono due formulati di nuova generazione che agiscono in sinergia per ristabilire l’equilibrio microbiologico del suolo e rafforzare la capacità delle piante di reagire a condizioni difficili”.

T34 Biocontrol®: il fungicida biologico che stimola e protegge (Clicca qui per approfondire)
“Il cuore della strategia CIFO è T34 Biocontrol® - spiega Glave - fungicida biologico innovativo a base di Trichoderma asperellum ceppo T34, selezionato dopo oltre 15 anni di ricerca condotta in Spagna, in collaborazione con l’Università di Barcellona. Questo particolare ceppo è in grado di svolgere una triplice azione: preventiva, curativa e stimolante”.
In fase preventiva, il Trichoderma colonizza rapidamente l’apparato radicale, impedendo l’insediamento di patogeni come Fusarium, Pythium, Phytophthora e Sclerotinia. In fase curativa, attacca direttamente i funghi già presenti, interrompendone il metabolismo grazie alla produzione di sostanze antibiotiche. Infine, svolge un’importante funzione promotrice, favorendo la funzionalità radicale e quindi l’efficienza della pianta nel prelievo di nutrienti e acqua. Il prodotto, già ampiamente impiegato in serra su solanacee, cucurbitacee e garofano, è ora autorizzato anche per l’uso su piccoli frutti, ortaggi a bulbo, ortaggi da foglia, barbabietola, quinoa, cavoli a foglia e ad infiorescenza, ombrellifere, ornamentali ed aromatiche, ampliando le possibilità d’intervento in contesti di agricoltura intensiva.

Blok L™: rinvigorire il rizobioma con le alghe e i terpeni (Clicca qui per approfondire)
“Complementare al T34 è Blok L™, un formulato a base di alga Macrocystis integrifolia ed estratti vegetali selezionati, tra cui una particolare classe di terpeni sviluppata con la tecnologia brevettata TE.CO. Blok L™ agisce su due fronti: da un lato favorisce lo sviluppo continuo di nuove radici, dall’altro rende l’apparato radicale meno appetibile agli organismi tellurici attraverso la stimolazione di essudati difensivi”.
Il risultato? Una pianta più resiliente, in grado di crescere e produrre anche in terreni affaticati da cicli colturali ripetuti. Gli effetti sono visibili non solo sulla quantità, ma anche sulla qualità del raccolto, sempre più determinante per incontrare i requisiti delle filiere e del mercato.

“La strategia proposta da CIFO rappresenta un approccio moderno e sostenibile alla gestione della fertilità del suolo. In un settore come quello orticolo, dove il successo produttivo si gioca spesso su dettagli invisibili, la salute del rizobioma – quell’insieme di microrganismi che vive in simbiosi con le radici – diventa un fattore chiave da preservare.
Investire in soluzioni capaci di rigenerare la vita microbica del suolo e supportare l’apparato radicale è oggi una scelta strategica per affrontare con efficacia le sfide del presente, garantendo produzioni di qualità anche in condizioni difficili” conclude Glave.



















