Cherry Day, Vignola sorride: per la ciliegia è una stagione da incorniciare

Agrintesa e Gruppo Alegra protagonisti di una filiera innovativa e radicata nel territorio

Cherry Day, Vignola sorride: per la ciliegia è una stagione da incorniciare

Basta uno sguardo a Stefano Grandi, cerasicoltore di Vignola e titolare dell’azienda "Ripa di Sotto", per capire che questa sarà una stagione da ricordare. Il suo sorriso, tra i filari carichi di frutti maturi, racconta meglio di qualsiasi dato l’andamento positivo della campagna cerasicola in uno degli areali simbolo della qualità italiana.
È il segnale più chiaro emerso dalla prima edizione del Cherry Day, l’evento promosso dal Gruppo Alegra e da Agrintesa, andato in scena ieri tra lo stabilimento iperspecializzato di Castelfranco Emilia e i frutteti dei soci conferitori. Tra questi proprio Grandi, che coltiva 16 ettari di ciliegi con circa 25 varietà diverse, proseguendo una tradizione familiare lunga tre generazioni.

Foto di gruppo per la famiglia Grandi. Il primo a destra il titolare Stefano

Una storia di qualità, territorio e cooperazione che si intreccia con il lavoro di Agrintesa, impegnata nella valorizzazione della ciliegia di Vignola su scala nazionale. «Il nostro catasto cerasicolo oggi conta 431 ettari – spiega Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa – concentrati soprattutto nell’areale di Vignola, cuore dell’IGP di cui rappresentiamo oltre il 50% della produzione e della commercializzazione. A questo si affianca il territorio romagnolo, dove la ciliegia sta conoscendo un forte sviluppo grazie a impianti moderni e coltivazioni di altissimo livello».

Da sinistra Piergiorgio Lenzarini, presidente Alegra, e Cristian Moretti, direttore Agrintesa

Innovazione e assistenza tecnica sono gli assi portanti della strategia di Agrintesa, che guarda alla sostenibilità e all’efficienza produttiva. «Oltre il 40% delle nostre superfici è già protetto da coperture e difeso con sistemi antibrina – prosegue Moretti –. Inoltre, lavoriamo quotidianamente con i nostri produttori per realizzare nuovi impianti, in cui varietà tradizionali si affiancano a cultivar innovative selezionate dai principali breeder internazionali. Questo ci ha permesso di estendere il calendario commerciale delle ciliegie a oltre 50 giorni, offrendo prodotto di qualità per un periodo sempre più ampio».
Difatti, una strategia costruita nel tempo, fatta di scelte tecniche, innovazione e investimenti mirati. È questa la base che oggi consente ai cerasicoltori di Agrintesa di affrontare una stagione difficile con numeri solidi e un mercato vivace.

Enrico Bucchi direttore Generale di Valfrutta Fresco

«Siamo nel cuore della campagna e possiamo confermare una disponibilità complessiva di circa 25.000 quintali – spiega Enrico Bucchi, direttore generale di Valfrutta Fresco –. Un dato rilevante, soprattutto se confrontato con quanto accaduto in altre aree produttive come Puglia, Turchia, Spagna e Grecia. Parlare di fortuna è riduttivo: qui c’è stata programmazione, difesa attiva e un lavoro agronomico costante. Chi non ha fatto queste scelte oggi si trova senza volumi, mentre il mercato chiede prodotto, anche a fronte di prezzi sostenuti. Gli italiani, in fondo, non sono disposti a rinunciare alle ciliegie».
A confermare la centralità di questo frutto nel consumo nazionale è anche uno studio realizzato da NielsenIQ per il Gruppo Alegra: la ciliegia si colloca al terzo posto tra i frutti più amati dagli italiani, ed è la preferita da un consumatore su tre. «Un piccolo lusso – sottolinea Bucchi – apprezzato per gusto, brillantezza, croccantezza e compattezza. Un frutto atteso, desiderato, consumato con piacere, anche a fronte di un prezzo più elevato, specie da famiglie con redditi medio-alti».

In uno scenario di domanda elevata e aspettative qualitative altissime, diventa cruciale la gestione del post-raccolta. E su questo fronte Agrintesa ha giocato d’anticipo. «Siamo stati i primi in Italia – ricorda Bucchi – a introdurre nel 2016 le selezionatrici ottiche Unitec nello stabilimento di Castelfranco Emilia. Un’innovazione che ha migliorato l’offerta, grazie alla selezione automatica per colore, calibro e assenza di difetti. Il mercato ha premiato questa scelta, portandoci nel 2021 a raddoppiare le linee e adottare la nuova tecnologia Cherry Vision 3.0, che oggi ci consente una capacità di 80 quintali all’ora. A questo si affiancano processi di pre-raffreddamento con hydrocooler a 2°C e confezionamento in pack trasparenti in R-PET riciclato e riciclabile, per unire salubrità, sostenibilità ed estetica».

Walter Monari, direttore del Consorzio della Ciliegia di Vignola IGP

Ma il cuore di questa eccellenza resta il legame con il territorio. «La Ciliegia di Vignola IGP è un marchio che garantisce qualità e origine – ha sottolineato Walter Monari, direttore del Consorzio della Ciliegia di Vignola IGP –. La campagna in corso sta dando risultati molto positivi, sia in termini di prezzo sia di apprezzamento da parte del consumatore. Il merito è della qualità costante che i nostri produttori riescono a garantire anno dopo anno. Ora la sfida è quella della visibilità: con iniziative promozionali vogliamo raccontare l’unicità di questo frutto e rafforzarne il valore nella percezione del pubblico e questo contesto si inserisce l’attività promozionale che effettueremo in 50 piazze del Lazio assieme alla Croce Rossa». (bf)