Il meglio di IFN
Che settimana sarà per le albicocche?
Pareri contrastanti fra operatori del nord e del sud
Se la scorsa settimana sui mercati le albicocche avevano registrato un andamento piuttosto fiacco (clicca qui per approfondire), ci siamo domandati se i trend potranno invertirsi durante questa settimana.
Abbiamo chiesto testimonianza a due operatori del settore, che ci hanno testimoniato un abbassamento generale della domanda per questi frutti, probabilmente perché i consumatori tendono a preferirne altri come le nettarine.
“Il mercato d’asta delle albicocche è sempre stato abbastanza costante ma sicuramente c’è un minor consumo, naturale conseguenza dei prezzi alti” ha spiegato a IFN Gabriele Roncarati, import/export manager di Coferasta, azienda attiva nel territorio bolognese.
E continua: “Abbiamo avuto sia frutti di prima categoria che di seconda venduti in una fascia prezzo da 1,50 a 4 euro, quotazioni determinate dalla qualità dei frutti. In ogni caso i prezzi sono stati in linea con anno scorso e le quantità neanche tanto esagerate”.
Tra le varietà favorite in questo momento, Roncarati indica le Portici, le Albinova, le Gemma, la Delice Cot; che da fine luglio saranno sostituite con le varietà Faralia e Farbela.
“Noi vendiamo per il 90% al mercato interno e posso assicurare che chi produce un prodotto di qualità, vede i suoi sforzi riconosciuti nelle quotazioni – sottolinea Roncarati - Mente i frutti più grossi e scoloriti non sono di certo valorizzati sul mercato”.
E conclude: “Credo che anche la prossima settimana seguirà gli stessi trend che, come anticipavo, proseguiranno per tutto il mese”.
Arriva invece da Fondi (Latina) la testimonianza di Nino Recchia dell’omonima azienda operante al mercato ortofrutticolo.
“Stiamo scaricando Orange Rubis dalla Puglia lavorata in cestini dal calibro 55+ – spiega a IFN – questi frutti di categoria extra si attestano sulla fascia prezzo di 1,80/2 euro al chilogrammo”.
Tra le albicocche commercializzate da Recchia c’è anche la Sweet Cot calibro 60+ lavorata con il marchio aziendale: anche per questi frutti le quotazioni rimangono comunque sotto i 2 euro al chilogrammo.
“Le vendite per le albicocche ci sono ma non sono continua – commenta l’operatore – le vendiamo più che altro ad intervalli. Secondo me questi frutti tendono a passare in secondo piano rispetto al panorama generale e i consumatori preferiscono magari le pesche bianche, le percoche e le pere coscia”. E conclude: “Credo che anche la prossima settimana sarà caratterizzata da questo andamento altalenante. Anche se sta andando sempre meglio rispetto agli anni passati quando le vendite erano molto più lente”.