Dalla distribuzione
«Carta o plastica? Nessun dualismo, si progetti per il bene dell’ortofrutta»
Maurizio Zioni di Ulma spiega l’evoluzione delle confezionatrici e l’idea di circolarità
Per Ulma Packaging Fruit Logistica è un evento imperdibile. Così, abbiamo incontrato Maurizio Zioni, il general manager dell’azienda. “La kermesse berlinese è un evento imperdibile per il comparto perché si incontrano i clienti acquisiti e quelli potenziali che, unitamente ai partner della filiera, ci aiutano a delineare le nuove opportunità. Oggi, per esempio, si parla tanto di sostenibilità e inevitabilmente il packaging è un attore cardine”.
“Ulma ha le idee chiare quando si parla di sostenibilità - afferma Zioni - e abbiamo fatto confluire la nostra vision nel progetto ULMA WeCare, fondato proprio sull'economia circolare. Le nostre confezionatrici possono lavorare con materiali rinnovabili, basati su fibra di carta o monomateriali ad alta riciclabilità, oltre che materiali compostabili di varia natura, ovviamente senza trascurare la qualità e la shelf-life dei prodotti. Siamo tra i protagonisti del cambiamento in ortofrutta in termini di materiali sostenibili, per questo mi sento di dire che serve programmare con cautela e visione. Utilizzare materiali innovativi non deve compromettere le performance del prodotto ortofrutticolo, né tantomeno la produttività aziendale. Per quanto concerne il passaggio da platica a carta dobbiamo considerare che sia le differenti caratteristiche dei due materiali che le attuali disponibilità di mercato, possono impattare sulle performance dell’intero processo. Per questo motivo preciso che un passaggio radicale ancora è lontano, avverrà in tempi idonei per il bene del comparto; parallelamente stiamo operando per permettere di ridurre le grammature delle plastiche e utilizzare monomateriali che siano altamente riciclabili".
Tra le macchine presentate a Berlino vanno ricordate la confezionatrice flow pack SIENNA Hi-Tech, per vegetali senza vaschetta. La confezione si realizza con film di carta dotato di una finestra in rete traspirante realizzata con carta e fibre di bambù; la flow packattrice ATLANTA, per il confezionamento di frutta e verdura in vaschetta di cartone abbinata con un film compostabile in fibra di cellulosa, per una confezione priva totalmente di plastica; la VTC 840, confezionatrice verticale equipaggiata per confezionare in carta con fondo stabile”.
"Stiamo cercando di sviluppare linee di confezionamento performanti per sopperire anche al problema della manodopera, sempre più carente”, prosegue Zioni. “Anche quest’anno abbiamo presentato novità interessanti, come la termosaldatrice TSA 680 P, che può utilizzare alternativamente vaschette in PET riciclato o cartoncino, che si inserisce su di una linea con cellula di inscatolamento automatica CP 200, in grado di introdurre le vaschette sia in casse di plastica, sia di cartone, secondo il mosaico preferito.