Dal campo
Carote, il clima ingolfa produzione e mercati
Il punto da Fondi con Forcina: «Abbiamo riprogrammato le vendite»
Il caldo ha anticipato le produzioni di carote in campo aperto e i raccolti si sono improvvisamente sovrapposti con quelli del prodotto in serra, causando un sovraffollamento dei mercati e relativi problemi per le vendite. A dipingere a IFN il quadro della situazione è Gianpaolo Forcina, export e marketing manager della Forcina Marco & C con sede a Fondi (nel Mercato agroalimentare MOF), nonché Presidente Fedagro Giovani Imprenditori.
“È indispensabile suddividere le carote in due categorie, a mazzi e alla rinfusa, perché stanno vivendo situazioni di mercato molto particolari", spiega Forcina a IFN. "Se le prime si ritrovano in un sovraffollamento produttivo, le seconde stanno registrando notevoli aumenti di prezzi già alla produzione”.
Ma andiamo per ordine. “Le carote a mazzi vengono commercializzate con la foglia intera e, in Italia, sono utilizzate principalmente per la ristorazione. Al momento rappresentano il cavallo di battaglia dell’areale Agropontino, soprattutto quelle coltivate in serra da inizio anno fino ad aprile – illustra Forcina – ma le attuali condizioni climatiche, con temperature fino a 18 gradi centigradi di giorno, hanno anticipato anche le produzioni in campo aperto di circa 40 giorni. In questo modo i periodi produttivi si sono sovrapposti e sui mercati c’è troppa offerta rispetto alla domanda”.
In queste situazioni, si tende solitamente ad abbassare i prezzi ma questo non sta succedendo per le carote. “Con i rincari partiti già nel 2022, con i prezzi di sementi alle stelle, i produttori non riescono ad abbassare i prezzi di vendita – commenta il Presidente Fedagro Giovani Imprenditori – per questo stiamo adottando politiche di mercato intelligenti e a breve termine. Significa che programmiamo le vendite settimanalmente anziché mensilmente, evitando così di stoccare il prodotto in eccesso”.
Non si può nemmeno pensare di concentrare le vendite tutte ai clienti europei: “I nostri clienti sono concentrati in Europa del nord e dell’est ma stanno continuando ad acquistare dai competitor europei anziché da noi, considerato che anche il loro calendario produttivo si è allungato”. E continua: “A Fruit Logistica a Berlino, abbiamo constatato che gli stessi problemi riguarderanno anche i produttori siciliani, dove sta per partire la stagione della carota di Ispica”.
Una situazione diversa è invece quella prospettata da Forcina per la carota alla rinfusa commercializzata senza foglia. “Si tratta di prodotto proveniente da Maccarese, Fiumicino e zone limitrofe – dice Forcina – ma, a causa delle condizioni climatiche che determinano una selezione dettagliata, i prezzi aumentano di 0,07 euro al chilo già in campagna, con un naturale riflesso sui prezzi al mercato e al consumatore finale. Se una volta carote e patate erano considerati prodotti di consumo quotidiano dal prezzo medio di 0,50/0,60 euro al chilogrammo, oggi si trovano a 0,90 euro al chilogrammo (prezzi intesi all’ingrosso, ndr). E considerato che le persone non comprano più 3 chilogrammi di carote alla volta, come un tempo, bensì poche carote, la situazione continua ad aggravarsi”.
È invece un mercato più tranquillo quello dei ravanelli fondani, prodotto destinato principalmente ai Paesi dell’Est Europa, come la Polonia. “Quest’anno non abbiamo avuto grandi difficoltà perché i compratori dell’est vogliono grossi calibri e con queste temperature abbiamo avuto una buona resa. Inoltre, la piana di Fondi si sta specializzando nel ravanello detto rubino, anche grazie ad uno studio applicato sul campo. Stiamo distribuendo il prodotto a 4/4,50 euro a cassa da 20 mazzi. È un mercato complicato perché il prodotto è delicato e va lavorato in modo giusto ma stiamo migliorando di anno in anno”. (am)