Dal campo
Carciofi, entra nel vivo la campagna de La Collettiva
Il presidente della Op Matteo Frau in dettaglio sulla filiera
È arrivato l’autunno e la campagna di produzione del carciofo per l'O.P. La Collettiva entra nel vivo, seppur in lieve ritardo. In Sardegna il clima fatica ancora a lasciarsi alle spalle le temperature estive, confermando la regola per cui ottobre storicamente è un periodo di transizione.
Comunque si prevede che la stagione fredda, quella più amata dal carciofo, sarà molto lunga e questo lascia ben sperare per i mesi a venire.
Matteo Frau, Agro Tecnico e Presidente dell’O. P. ci offre uno spaccato dettagliato sull’attuale situazione della filiera. “Se nei campi ormai è terminata la fase di impianto delle carciofaie e iniziano a vedersi i primi frutti precoci – spiega Frau a IFN - nel nostro moderno stabilimento ci prepariamo a ricevere le primizie da avviare alla lavorazione e, successivamente, ai principali mercati della penisola. Le prime varietà prelibate ad arrivare sulle tavole saranno come di consueto Tema, già progressivamente disponibile dal mese di ottobre, e a seguire le diverse varianti del Violetto, compreso il classico Spinoso di Sardegna Dop”.
Come sottolineano dalla Op, la domanda di prodotti di alta qualità è in costante crescita ma ci si aspetta un lieve calo dei volumi (stimato in qualche punto percentuale) che si aggiunge a quelli già accumulati negli esercizi precedenti.
“Per quanto in campo agricolo le previsioni sulla produzione siano sempre difficili da ottenere – specifica Frau - ci sono alcuni dati certi, basati sulla pianificazione e sulle tendenze stagionali recenti, che ci restituiscono numeri precisi e rassicuranti per il mercato. La dimensione coltivata a carciofo, prodotto di punta della cooperativa, continua a diminuire: questo a causa degli eventi climatici estremi degli ultimi anni, del progressivo aumento dei costi di produzione e della difficoltà a reperire manodopera disponibile. Si tratta di una serie di fattori che hanno spinto molte aziende a riconsiderare le proprie linee di produzione, talvolta concentrandole su altri prodotti. La nostra speranza è che il calo di produzione venga compensato dalle quotazioni”.
Nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo, la sostenibilità di un'organizzazione produttori ortofrutticola si basa sull’esperienza e la capacità di adattarsi alle trasformazioni del campo e del mercato. “Tra gli aspetti positivi – sottolinea il presidente - vediamo un deciso ritorno alle cultivar più tradizionali, abbandonate in passato, quali il Romanesco e il Violetto autoctono, particolarmente adatto al carciofino sott’olio e all’industria di trasformazione. La riconversione di grandi superfici è una sfida e un impegno sostanziale che sta dando i suoi buoni risultati e va nella direzione già individuata dai soci della Cooperativa, quella della necessaria diversificazione delle produzioni”.
Se il carciofo continua a essere la produzione trainante per il comparto ortofrutticolo locale, i soci della Cooperativa oggi concentrano il loro lavoro anche verso altri prodotti tipici in grado di coprire la domanda di ortaggi freschi per 365 giorni l’anno. “Tra i tanti frutti della nostra terra fertile e generosa ci piace ricordare in particolare il pomodoro e l’asparago – commenta Frau - La crescente domanda da parte dei consumatori rispetto ad un prodotto con caratteristiche qualitative straordinarie, che lo rendono un alimento altamente salutare, ha spinto gli agricoltori a implementare la coltivazione dell’asparago verde, altra eccellente specialità de La Collettiva. In Sardegna, e in particolare nell’areale del Medio Campidano, la coltura di questa orticola ha sempre dato grandi soddisfazioni in termini di quantità e di qualità”.