Cadoro: un reparto ortofrutta che ci piace

Grande attenzione a valorizzare l'assortimento

Cadoro: un reparto ortofrutta che ci piace

Trovare un reparto ortofrutta accogliente, con una buona qualità dei prodotti esposti e una comunicazione puntuale, ma non invasiva, è merce rara. Pertanto, quando riusciamo a scovarlo, è nostro dovere portarlo alla vostra attenzione.
Il reparto in questione l’abbiamo trovato a Ferrara, all’interno di un classico supermercato di medie dimensioni (circa 1.500 mq) a insegna Cadoro, dell’omonimo gruppo distributivo con base a Venezia, associato a Selex.

Appena entrati in negozio, che apre con il reparto ortofrutta, ci imbattiamo in una esposizione ben curata di zucche, prodotto autunnale per eccellenza, contraddistinta dall’utilizzo di cesti in vimini con rafia ad effetto paglia che dona un senso di autenticità al prodotto.

Fin da subito si nota, dunque, una marcata attenzione alla stagionalità o presunta tale (viste le temperature estive), ma anche alla comunicazione al cliente grazie alla lavagnetta in bella vista con un consiglio sulla destinazione d’uso della zucca Delica arancione, che recita: “Polpa arancio brillante dolce e soda; gradevole sapore di nocciola; ottima in vellutate e zuppe; ottima come ripieno per paste fresche; spesso impiegata nella preparazione di gnocchi”. 

Una spiegazione semplice ed esaustiva, soprattutto considerato che esempi di questo genere sono piuttosto rari (clicca qui per approfondire). Il reparto è in linea con l'attuale tendenza a proporre ambienti caldi in ortofrutta, grazie all’utilizzo del legno come materiale dei supporti espositivi; ovvero, biciclette che sorreggono le cassette a sponde abbattibili posizionate sue due livelli. In termini di layout delle strutture, le diverse categorie sono esposte in piccole isole sfalsate e disallineate fra loro; così facendo la lettura dell’assortimento è facile e immediata. 

A livello comunicativo, oltre alla spiegazione sull’utilizzo di alcuni prodotti, sono presenti cartelli che rioportano alcune frasi o citazioni e contribuiscono a creare empatia con l’acquirente, oltre che ad abbellire il reparto, come “W la verdura” o “Una mela al giorno”. Da notare, inoltre, l’attenzione quasi maniacale ai cartellini segna prezzo.

Il formato dei segnaprezzo è il medesimo in tutto il reparto, a differenza di alcune realtà in cui si nota il proliferare di dimensioni e font, utili soltanto a creare confusione. Qui, invece, i cartellini sono uniformi, chiari e ben posizionati. Oltretutto, dove c’è normalmente un’elevata densità espositiva di referenze, come in frutta e vegetali secchi, è apposto un cartello “riepilogativo” che ne facilita la lettura. 

È interessante l’attenzione che il distributore pone al tipo di supporto utilizzato per valorizzare al meglio le diverse referenze. Per esempio, le noci sfuse Lara sono riposte in cassette di legno anticate, indubbiamente una tipologia di contenitore che fa percepire all’istante il valore del prodotto che racchiude. Anche per categorie meno nobili, come aglio, cipolle e scalogno, l’appenderia in legno con base di cesti in vimini, posta in testata all’isola, ne aumenta la visibilità e ne migliora l’esposizione, tanto da trasformarli in referenze di pregio. 

Questi esempi fanno quasi passare in secondo piano l’utilizzo di cesti in vimini per la frutta esotica, soluzione già visibile in diverse altre catene. Lo stesso vale per il nebulizzatore al di sopra delle verdure a foglia per mantenerle più fresche possibili. 
A prescindere che siano novità in senso assoluto o meno, sono tutti tasselli che evidenziano l’attenzione che ha l’insegna per la gestione dell’esposizione e della qualità proposta. In effetti, non abbiamo trovato problemi sotto questo aspetto ed è già un risultato notevole.

Infine, per quanto riguarda l’ortofrutta Bio, questa è esposta in una classica zona dedicata, posizionata in un punto ben visibile e ad elevato passaggio del reparto, a dimostrazione di come si cerchi di stimolare l’interesse verso una categoria in difficoltà.

Difetti? Fatichiamo a trovarne e quei pochi che ci sono (es. murale IV gamma che presenta assortimenti “Piatti”) passano ampiamente in secondo piano.

Ha collaborato Alfonso Bendi