Attualità
Bocciata la proposta della Commissione europea sulla riduzione del 50% dei fitofarmaci
Grande entusiasmo delle associazioni di categoria: «Adesso attendiamo il Consiglio UE»
Il Parlamento europeo ha respinto ieri in votazione plenaria la proposta di riforma dei fitofarmaci presentata dalla Commissione Europea con 299 voti contrari, 207 a favore e 121 astenuti. Con la bocciatura da parte dell’Europarlamento di Strasburgo, si attende ora il pronunciamento del Consiglio. La proposta della Commissione prevedeva di ridurre almeno del 50% l’uso di prodotti fitosanitari chimici e renderli più sicuri e di ridurre inoltre del 65% l’uso dei cosiddetti “prodotti più pericolosi” rispetto alla media del periodo 2013-2017. La Commissione ha proposto un obiettivo del 50% per entrambi sulla base della media del periodo 2015-2017.
Di seguito i commenti delle proincipali organizzaizoni agricole nazionali.
Confagricoltura - Giornata positiva per l'agricoltura
Una giornata decisamente positiva per le imprese agricole italiane. Ringraziamo i parlamentari europei italiani che hanno sostenuto la posizione espressa da Confagricoltura. E’ la dichiarazione rilasciata dal presidente dell’Organizzazione, Massimiliano Giansanti, dopo il voto odierno dell’Assemblea plenaria del Parlamento europeo che ha respinto la riduzione del 50 per cento dell’utilizzo di fitofarmaci. “E’ possibile ora aprire una pagina nuova per rafforzare la sostenibilità ambientale del settore agricolo, senza mettere a rischio il potenziale produttivo del settore. Facciamo affidamento sull’azione del governo italiano per stringere ora le necessarie alleanze in seno al Consiglio”. “Non è in discussione – conclude Giansanti – l’obiettivo di tagliare il ricorso alla chimica nei processi produttivi, a vantaggio delle risorse naturali e della biodiversità. Ma vanno messe da parte le impostazioni ideologiche, lasciando la strada aperta alla ricerca, alle innovazioni e agli investimenti”.
Cia - Ha prevalso il buon senso
“Ha prevalso il buon senso oggi al Parlamento Ue, con la bocciatura del regolamento fitosanitari che avrebbe avuto forti ripercussioni sul mondo produttivo”. Esprime così la sua soddisfazione Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, dopo l’esito della votazione in plenaria che ha ribaltato le decisioni della Commissione Ambiente, bocciando la relazione finale. “Non si era tenuto conto delle esigenze del mondo agricolo sin da principio - prosegue Fini - mentre oggi a Bruxelles sono state accolte le nostre ragioni. Gli agricoltori sono i primi a voler contribuire alla sostenibilità, ma chiediamo nuovi strumenti e pragmatismo”.
Secondo Cia, la proposta del Parlamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci avrebbe dovuto seguire una linea più ragionevole - soprattutto nella definizione delle tempistiche per la transizione - tenendo conto delle reali esigenze dei produttori. Anche i tentativi dell’ultimo minuto per inserire elementi migliorativi proposti dalla Comagri non sono bastati. “Agli sforzi già compiuti dal mondo agricolo non era stato dato il pieno riconoscimento - dichiara Fin i-, speriamo ora che il Parlamento e il Consiglio facciano, invece, passi in avanti sull’approvazione della legislazione sulle tecniche di evoluzione assistita (TEA), che rendono le colture più resistenti e meno necessari i fertilizzanti, contribuendo ai piani di Bruxelles per un sistema agroalimentare più sostenibile”.n
Copagri - Scongiurate ripercussioni drammatiche
“La decisione del Parlamento Europeo di rigettare la nuova proposta di regolamento sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, che avrebbe comportato insostenibili tagli da mettere in atto nei prossimi anni, viene incontro alle istanze avanzate dai produttori agricoli del nostro paese, che sono da tempo impegnati in prima linea per assicurare la sostenibilità delle produzioni”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista a margine del voto dell’Eurocamera, con cui è stato scongiurato il taglio entro il 2030 del 62% dell’uso di agrofarmaci e del 50% delle sostanze attive sostitutive.
“Una simile iniziativa avrebbe avuto ripercussioni drammatiche sul Primario nazionale, andando a ridimensionare sensibilmente diverse filiere produttive”, rimarca Battista, puntando il dito sulla “mancanza di una seria e approfondita valutazione d’impatto delle ricadute economiche e socio-ambientali della proposta di regolamento, avanzata peraltro senza considerare la disponibilità di valide alternative a disposizione degli agricoltori per difendere le proprie produzioni. Mi riferisco, ad esempio, alle enormi possibilità legate all’utilizzo della genetica e di tutto quello che ne consegue con il genome editing, ovvero le Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, che potrebbero avere un impatto incredibile sulle possibilità di difesa dai patogeni e dai parassiti, con effetti positivi anche in termini di capacità produttiva”, evidenzia il presidente della Copagri. “Indipendentemente - aggiunge - dalle sorti della proposta di regolamento comunitario, che ora passerà all’esame del Consiglio UE prima di tornare al Parlamento Europeo per la seconda lettura, si andrà comunque verso una progressiva diminuzione nel consumo di prodotti fitosanitari; e tutto questo si potrà e si dovrà farlo attraverso la genetica, ma anche grazie allo sviluppo di biostimolanti, senza contare il sempre maggiore ricorso all’agricoltura di precisione e a metodi di lotta integrata basati su antagonisti naturali”.
“Proprio il miglioramento genetico, infatti, sarà una delle principali chiavi di volta per raggiungere la tanto decantata rivoluzione green, arrivando al contempo a produrre utilizzando sempre minori quantità di carburanti, fertilizzanti e agrofarmaci, e andando così a coniugare concretamente la sostenibilità ambientale con quella economica”, conclude il presidente della Copagri.
Confcooperative - Fermata una proposta ideologica
“Un grande giorno per gli agricoltori e per tutti i cittadini europei. Il voto in plenaria del Parlamento Ue ha rigettato una proposta irrazionale e ideologica, che pur muovendo da obiettivi di sostenibilità ambientale pienamente condivisibili, era stata scritta senza un’adeguata valutazione di impatto. Se fosse stata approvata nella sua formulazione originaria, con gli obiettivi fissati di riduzione dei fitofarmaci per le varie colture, la riforma avrebbe comportato tra le altre cose un aumento delle importazioni di prodotti alimentari di paesi extra Ue, che non vengono sottoposti ai controlli rigidi già oggi obbligatori in Europa. Un vero e proprio salto nel buio che avrebbe messo a rischio intere produzioni strategiche del nostro made in Italy agroalimentare, con un conseguente impatto occupazionale ed economico devastante per il nostro paese”. Così il Presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini commenta il voto odierno del Parlamento europeo che ha respinto in votazione plenaria a Strasburgo la proposta di riforma dei fitofarmaci presentata dalla Commissione.
Con la bocciatura da parte dell’europarlamento, si attende ora il pronunciamento del Consiglio. “Presto sarà possibile pertanto – prosegue Piccinini - riaprire un confronto sulla questione con la nuova Commissione e il nuovo Parlamento che usciranno dalle prossime elezioni. Il nostro auspicio è che si possa riformulare una proposta che non sia influenzata dall’ideologia e dal populismo”.
“Gli agricoltori non possono continuare ad essere considerati nemici dell’ambiente”, ha concluso il presidente di Confcooperative Fedagripesca. “È infatti sotto gli occhi di tutti il grande impegno profuso negli ultimi anni dalle aziende agricole e dalle imprese agroalimentari, che hanno fatto grandi sforzi per ridurre il loro impatto sull’ambiente, sia nelle fasi di coltivazione che in quelle di trasformazione industriale”.
Il Presidente di Confcooperative Fedagripesca commenta anche il risultato del voto in plenaria sulla normativa imballaggi esprimendo “apprezzamento per le modifiche introdotte dal Parlamento Ue, senz’altro migliorative del testo proposto dalla Commissione, ben sapendo che la parola definitiva ci sarà solo dopo il passaggio al Consiglio UE”. Tra gli emendamenti approvati, da segnalare quello che elimina il divieto di utilizzo di confezioni monouso per l’ortofrutta al di sotto di un chilo e mezzo”.
Fonte: Confagricoltura, Cia, Copagri e Confcooperative