Dal campo
Avocado: occorre segmentare l’assortimento con i calibri più piccoli
Davide Garletti (McGarlet): «La disponibilità di grosse pezzature sarà sempre più limitata»
L’exploit dell’avocado è oramai un dato di fatto, come evidenziano le analisi del Monitor ortofrutta di Agroter, dove si notano consumi in continua crescita nei diversi canali distributivi (clicca qui per approfondire). Una progressione che, nel nostro Paese, ha ancora potenziale da esplorare (clicca qui per approfondire), soprattutto se si considera quanto sta avvenendo nei principali Paesi Europei, dove il consumo pro capite è decisamente superiore.
Nel momento in cui i consumi crescono, l’offerta, solitamente, si segmenta per fare fronte alle diverse esigenze di una platea sempre più ampia di acquirenti. Un aspetto di non poco conto che abbiamo approfondito con McGarlet, azienda bergamasca specializzata in frutta esotica, che fa dell’avocado il suo prodotto di punta.
“In effetti i consumi di avocado sono in costante aumento da alcuni anni a questa parte – esordisce il CEO Davide Garletti (nella foto sotto) – anche se non siamo ancora al livello di altri Paesi, come ad esempio la Francia. Tuttavia, l’Italia mostra alcune peculiarità: per esempio il consumo di Avocado verde (solitamente della varietà Pinkerton) rappresenta ancora una quota importante, quando in altre realtà è un monopolio della varietà Hass. Inoltre, c’è ancora una certa rigidità per quanto riguarda le pezzature, poiché le catene distributive prediligono i grossi calibri e difficilmente sono disposte a inserire frutti di dimensioni più contenute”.
“Questo tema non è secondario, soprattutto alla luce dell’evoluzione della produzione a livello mondiale. Mi spiego meglio. Nei principali Paesi produttori del Centro-Sud America, complice il cambiamento climatico (nella fattispecie El Niño), ci sarà già a partire da quest’anno una minor disponibilità di grossi calibri, che saranno venduti a caro prezzo. Quindi, puntare solo su questa tipologia di prodotto potrebbe rallentare le rotazioni a punto vendita, con tutte le conseguenze del caso. Pertanto, crediamo che si debba segmentare l’offerta inserendo referenze che amplino la gamma. D’altro canto, è un processo evolutivo, ineluttabile ogni qual volta un prodotto esce da una nicchia e si affaccia al mercato di massa”.
“In McGarlet – aggiunge Garletti – consapevoli della direzione che stava prendendo il mercato, abbiamo ideato referenze specifiche per adattare l’offerta alle nuove esigenze, come ad esempio una retina da 7-8 avocado, di medio-piccola pezzatura, a peso egalizzato. In questo modo la battuta di cassa è sicuramente più competitiva e abbordabile anche per nuovi clienti. Inoltre, la scalarità di maturazione dei frutti presenti all’interno della rete (quindi ben visibile dagli acquirenti) consente al consumatore di disporre di un prodotto corrispondente alle esigenze di consumo di più giorni e le dimensioni più contenute favoriscono l’utilizzo immediato di un frutto intero – a differenza di quanto accade con le pezzature più grandi, dove spesso se ne consuma metà per volta con il rischio che l’altra metà annerisca – con indubbi vantaggi in ottica antispreco”.
“Quanto appena citato è un input che diamo al mondo distributivo, perché, al di là della referenza in sé, occorre capire l’importanza strategica di mettere mano all’assortimento, valorizzando anche i calibri più piccoli. Diversamente si corre il rischio di frenare un mercato in forte crescita”.(gc)