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Arriva l’anguria “stellata”: la nuova sfida di Agricola Campidanese
Lotta: “Una midi senza semi pronta a stupire: fino a 14 gradi Brix e croccantezza unica”

Per la prossima campagna l’OP Agricola Campidanese punta a stupire il mercato con una novità destinata a lasciare il segno: una nuova varietà di anguria midi senza semi dalla buccia paragonabile ad una notte, in cui le stelle la fanno da padrone: “Perché la buccia è molto scura ed è caratterizzata da tante macchie dorate che fanno pensare ad un cielo stellato” sottolinea il direttore commerciale Salvatore Lotta. “Siamo convinti che farà la differenza, in quanto vanta caratteristiche organolettiche eccezionali: un grado Brix che arriva fino a 14, una croccantezza sorprendente e, per l’appunto, una buccia nera impreziosita da queste ‘stelle’, che la rendono unica e immediatamente riconoscibile”.

Lotta chiarisce anche la filosofia che guida la strategia commerciale in un contesto complesso come quello dell’anguria: “L’unica strada è mantenere la barra dritta sull’innovazione distintiva e sulla qualità eccellente, puntando su brand riconoscibili. Solo così si preserva il valore, anche nei momenti più difficili. In questa direzione va la nostra nuova anguria dorata a pois, per la quale avvieremo i primi test già nella prossima campagna”.

Una visione che negli anni si è trasformata in un approccio consolidato e vincente. “Gavina rappresenta perfettamente questo concetto – spiega Lotta – con la sua buccia più chiara che la rende immediatamente identificabile nel segmento delle baby e con un livello qualitativo che rafforziamo attraverso campagne di marketing mirate. Questa strategia ci ha permesso di mantenere prezzi sostenibili anche nei momenti di maggiore difficoltà, come quelli registrati dalla seconda metà di luglio in poi. Ottimi riscontri arrivano anche dalla “sorella” Black Gavina”.

Resta però aperta la questione della gestione dell’offerta, che nel caso dell’anguria, a partire da quella tradizionale, è ancora più delicata. “Si tratta di un prodotto fortemente condizionato dal meteo – evidenzia l’imprenditore sardo – e uno squilibrio può determinare effetti disastrosi. Quest’anno, dopo un giugno e un inizio luglio afosi, il tempo instabile da metà luglio ha fatto emergere tutte le criticità, soprattutto nel comparto tradizionale, privo di regole. Forte dei risultati positivi delle ultime stagioni, si è arrivati a piantare un 20-30% in più di prodotto, spesso da parte di aziende non specializzate alla ricerca di facili guadagni. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Se non si cambia mentalità e non si impara a gestire l’offerta, resteremo sempre in balia di un mercato fuori controllo", conclude Lotta.
