«Arancia Valencia, richiesta sorprendente»

L'Op Cai fa il punto sulla campagna

«Arancia Valencia, richiesta sorprendente»

Le arance quest’anno hanno dovuto lottare prima contro il caldo e poi contro il maltempo, determinando un calo produttivo in alcuni areali. L’Op CAI di Furci Siculo, in provincia di Messina, sta però riuscendo a portare a termine una stagione che riesce a regalare soddisfazioni in termini qualitativi e di quotazioni.

“Dopo aver terminato la campagna delle Navel, iniziata ad ottobre e terminata in anticipo, ora stiamo proseguendo con la raccolta della varietà Valencia, iniziata a inizio febbraio e che continuerà fino a giugno – spiegano a IFN Salvatore Scarcella e Antonio Lo Conte, rispettivamente presidente e responsabile controllo di gestione dell’Op. Il Valencia ci ha sorpreso, stiamo avendo una richiesta che non ci aspettavamo. Fortunatamente le quantità sono superiori rispetto allo scorso anno, ma per garantire il prodotto fino a giugno abbiamo dato la priorità ai nostri clienti storici”. 

Antonio Lo Conte e Salvatore Scarcella

L’arancia Valencia si caratterizza per un calibro inferiore rispetto alla Navel e quest’anno è stata la sua fortuna perché le arance di calibro inferiore sono state particolarmente apprezzate, sia per il prezzo che per la loro predisposizione ad essere spremute. Sul fronte quotazioni dall’Op Cai specificano che sono positive. “I prezzi sono stabili per ora e cercheremo di mantenerli tali fino a giugno”.
Il mercato della realtà messinese è rappresentato in gran parte dalla Gdo sia italiana che estera, soprattutto tedesca. È l’estero infatti a rappresentare il 30-35% del fatturato totale dell’Op. 

L’organizzazione sta continuando ad ampliare il magazzino di lavorazione della sede centrale, prevedendo il raddoppio della superficie, che raggiungerà in totale i 12mila metri quadri. All’interno saranno installate nuove celle frigorifere e raddoppierà il numero delle macchine confezionatrici. “Inoltre – aggiunge Antonio Lo Conte – migliorerà anche la gestione degli ordini in magazzino, perché attraverso un software dell’Industria 4.0 collegheremo tutti i macchinari al gestionale. Speriamo di riuscire a concludere tutti i lavori in tempo per l’inizio della prossima stagione”. 
I soci della Cai attualmente sono 201, per un totale di 600 ettari coltivati a limoni e circa 550 ad arance.