Dalla distribuzione
Arance “schiave” di un luogo comune: in estate non piacciono
Da giugno a ottobre i volumi crollano sotto il 20%
Succose, profumate, fresche e dissetanti… sembrano il frutto perfetto per l’estate e le bevande da preferire in riva al mare con effetto “anti-afa”; ma le arance nel periodo più caldo dell’anno subiscono un declino dei consumi, e gli italiani le lasciano nel dimenticatoio. Un prodotto che è governato dal calendario, ma se le caratteristiche organolettiche sono idonee perché hanno un cattivo rapporto con la bella stagione?
Questo spunto è nato durante uno dei nostri sopralluoghi in una nota catena distributiva che, a parer nostro, ha avuto la brillante idea di collocare anche per l'estate una spremitrice di arance vicino le casse automatiche per invogliare il consumo estivo, anche con un prezzo molto attraente.
Si tratta, però, di idea isolata perché i dati estrapolati da Agroter non lasciano dubbi:, nei mesi più caldi dell’anno da giugno a ottobre i consumi precipitano al di sotto del 20% con punte anche solo al 7% dei consumi di gennaio (vedi grafico sopra). Ma perché questo succede?
I motivi del calo dei consumi sono da ricondurre a diversi aspetti; Tra i punti su cui bisogna soffermarci c’è la provenienza del prodotto, essendo merce di importazione in questo periodo, i costi lievitano e tanti preferiscono solo il made in Italy; c’è poi anche l’aspetto concorrenziale; infatti, in estate l’offerta di frutta con caratteristiche simili è più ampia e ci sono prodotti come: meloni, pesche, uva e albicocche che sono i “padroni” dell’estate; ma la concorrenza è fatta per essere fronteggiata. Forse, il problema più grande è il cliché che domina sulle arance, ovvero: frutto “anti-influenza” e fonte di vitamina C, ideale per le fredde giornate d’inverno.
Per invertire la rtendenza bisogna cominciare con una nuova comunicazione del prodotto, raccontarlo in modo diverso: salutare e buono in inverno ma anche fresco e dissetante in estate. Tra l’altro il succo d’arancia si può anche congelare e secondo uno studio dell’Università di Siviglia (approfondisci lo studio), il congelamento può sollecitare l’assorbimento dei nutrienti in modo più efficace.