Dal campo
Apofruit e Coop Sole continuano gli investimenti sui mirtilli
Il prodotto rappresenta il 70% del totale piccoli frutti coltivati dal gruppo
Nel segmento dei piccoli frutti, i mirtilli ricoprono oggi un ruolo da protagonisti. Per il Gruppo Apofruit e Coop Sole, le superfici dedicate ai mirtilli valgono infatti il 70% del totale. E continueranno a crescere, visti i nuovi investimenti in programma e gli ottimi risultati commerciali. Ne abbiamo parlato con Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit.
“Le superfici dedicate ai mirtilli sono in crescita e la coltura si sta espandendo su diversi territori – spiega Zanelli a IFN – anche se le spese iniziali sono elevate, ma la produzione è pluriennale e consente così di distribuire l’investimento iniziale su più anni. In particolare, i mirtilli necessitano di 2/3 anni per andare in produzione ma poi continuano a produrre per anni, mentre i lamponi vanno piantati di anno in anno”.
Venendo agli altri piccoli frutti, Zanelli commenta: “Negli ultimi due anni, sono rimaste stabili e limitate le superfici dedicate alle more, mentre hanno conosciuto un leggero calo le superfici dei lamponi: questi ultimi sono un frutto molto delicato, che necessita di tempistiche di raccolta più brevi; una situazione che si traduce in costi di produzione crescenti e maggiore rischiosità”.
E aggiunge: “Le prospettive, sia di mercato che di qualità, sono buone ma gli alti costi, i cambiamenti climatici e la reperibilità della manodopera fanno sì che i produttori sempre più debbano valutare gli investimenti”.
Sulle tempistiche di questa campagna, da Apofruit ci segnalano un leggero ritardo, considerate le alte temperature registrate in fase di trapianto. “Si raggiungerà il picco tra fine aprile e metà maggio per quello che riguarda le produzioni precoci dei piccoli frutti dalle aree Sicilia, Campania e Basilicata; al momento non si prevedono invece ulteriori scompensi sugli areali del Lazio, toscano e del nord Italia, dedicati alla coltivazione dei mirtilli. Per via del ritardo della Sicilia prevediamo un allungamento del periodo produttivo per maggio e giugno, quindi una concentrazione del calendario commerciale che si potrebbe protrarre fino a fine luglio, ammesso che le temperature del periodo in questione non siano troppo elevate e permettano la gestione del prodotto (raccolta e logistica)”.
I piccoli frutti di Apofruit e Coop Sole sono commercializzati tramite Mediterraneo Group e, attualmente, considerati i volumi contenuti, i valori sul mercato sono molto interessanti.
“La commercializzazione si svolge per un 50 % sul mercato nazionale ed un 50 % sul mercato estero, dove ci sono rapporti consolidati con Svizzera ed Austria, principalmente sul prodotto biologico - dice Zanelli – mentre, se ci saranno le condizioni di mercato, nella seconda parte della campagna commercializzeremo i nostri mirtilli inGermania e Inghilterra; mentre la distribuzione dei lamponi rimane focalizzata su Italia, Svizzera e Austria”.
“Nelle prossime settimane – continua - ci prepariamo per affrontare eventuali aumenti di prodotto in arrivo sul mercato domestico dovuti sia ad un aumento della produzione interna che ad arrivi esteri, in particolar modo di mirtilli”.
La qualità e l’origine che contraddistingue i prodotti è ben visibile dal packaging dedicato con i brand Solarelli, Piraccini e Sibon. “Mentre Sibon rimane il marchio dedicato al prodotto per il mercato estero, Solarelli e Piraccini veicolano le produzioni principalmente sul mercato italiano – spiega Zanelli – inoltre i prodotti sono veicolati anche dalle marche private di alcune importanti catene distributive”. E continua: “Il prodotto bio si distingue immediatamente grazie al suo packaging in vassoi in cartone filmati, mentre per il prodotto convenzionale vengono utilizzate principalmente le vaschette in plastica riciclabile”.
Facendo un focus sulle varietà, l’attenzione del gruppo va verso prodotti che consentano di allungare il calendario produttivo, oltre a rispondere alle richieste dei produttori sul tema della manodopera.
Come illustra Zanelli: “Siamo sempre alla ricerca di nuove varietà che possano coniugare gusto, pezzatura e produttività. A questo proposito, dai prossimi trapianti potremmo mettere a dimora varietà spagnole, al momento ancora siglate, che entrano in produzione già dall’anno successivo a quello di impianto, permettendo di recuperare anticipatamente le spese dell’impianto stesso rispetto alle varietà finora utilizzate; queste ultime evidenziano anche qualità organolettiche e calibro superiori alle varietà tradizionali finora conosciute”.
E conclude: “Per il futuro la volontà è di aumentare gli ettari investiti e le aree produttive per cercare di aumentare la presenza sul mercato che sta rispondendo bene alla nostra segmentazione del prodotto”. (am)