Annata favorevole alla cimice asiatica, colture frutticole a rischio

Luca Fagioli (Consorzio Agrario Ravenna): «Nel 2023 una recrudescenza rischiosa»

Annata favorevole alla cimice asiatica, colture frutticole a rischio

La cimice asiatica torna ad incutere timore tra i frutticoltori; dopo una stagione 2022 in cui l’insetto era stato sotto controllo, adesso c’è una recrudescenza che preoccupa i produttori e la cimice non è l’unico insetto insidioso. Descrive la situazione attuale nei campi a IFN Luca Fagioli, tecnico del Centro di Saggio del Consorzio Agrario Ravenna.

“Con la cimice asiatica la situazione è preoccupante; come dimostrato con i monitoraggi in campo, dobbiamo stare attenti e non farci trovare impreparati dopo un 2022 in cui gli attacchi dell’insetto sembravano rientrati. Infatti, la scorsa stagione le temperature roventi di fine-primavera e inizio estate avevano limitato lo sviluppo delle popolazioni perché gli adulti a causa del caldo erano meno mobili e più facili da intercettare”.

“Nella campagna ravennate abbiamo notato, già da maggio, un numero elevato di esemplari nelle trappole. Quest’anno ci sono state condizioni favorevoli per l’insetto, con i mesi di maggio e giugno molto freschi che hanno creato il clima ideale per la mobilità degli adulti. Ma l’evento scatenante sono stati i nubifragi di maggio che hanno colpito l’Emilia-Romagna; i produttori, per ovvie ragioni e, anche perché impossibilitati dai campi allagati, non sono riusciti ad eseguire i trattamenti di contrasto agli adulti che erano già usciti dai ricoveri invernali”. 

“Possiamo affermare che attualmente la situazione ricorda quella delle stagioni 2020 e 2021; tra le colture più bersagliate il pero William, che si conferma molto attrattivo per la cimice. Anche negli actinidieti abbiamo rilevato presenze diffuse della cimice con ovvi rischi di danni alla produzione. Nel pesco invece c’è meno danno da cimice ma, purtroppo, abbiamo rilevato pesanti attacchi di forficula”. “La strategia di difesa contro la cimice, in base ai disciplinari di produzione integrata e alle molecole insetticide attualmente disponibili, non è risolutiva ma consente solo di tamponare la popolazione".