Il meglio di IFN
Angurie: si prevede un aumento delle superfici
In costante crescita il segmento delle seedless. Sui mercati esteri preoccupa la Spagna
La campagna angurie è ai nastri di partenza e, all’interno della filiera, si respira un moderato ottimismo, figlio delle ultime annate particolarmente positive sia sotto il profilo delle quotazioni che dei consumi. Chiaramente, per quello che è forse il prodotto più meteoropatico di tutto il settore ortofrutticolo, l’andamento climatico sarà decisivo per le sorti di questa annata, ma è altrettanto evidente come sia in atto un processo di rinnovamento varietale, a favore della tipologia seedless, che ha dato valore a un frutto troppo spesso mortificato da promozioni aggressive.
“L’introduzione delle nostre varietà Fashion, Style e Stellar, caratterizzate dall’assenza di semi, da una taglia midi e dalla buccia nera, ha rivoluzionato l’intero comparto come dimostra la creazione di un marchio di successo come Perla Nera”. spiega a IFN Matteo Bano, Account Manager melone e anguria area nord della divisione sementi orticole di BASF.
“Oramai il segmento delle seedless è un punto fermo nel panorama produttivo italiano, che attualmente vale fra il 15 e 20% delle superfici complessive. Un risultato ragguardevole, ottenuto in pochi anni e che non potrà che aumentare, visto il trend di costante crescita in atto, tanto da prevedere un’equiparazione con l’anguria classica in un orizzonte di medio periodo”.
“Per quanto riguarda la stagione alle porte – dichiara Angelo Vitiello, Sales Specialist anguria e melone area sud della divisione sementi orticole di BASF – si prevedono superfici in aumento rispetto allo scorso anno, ma occorre fare un distinguo: le grandi realtà si manterranno tendenzialmente stabili rispetto all’anno scorso, mentre i piccoli produttori, allettati dalle quotazioni ottenute nelle ultime campagne, hanno aumentato gli ettari dedicati a questa coltura”.
“In linea di massima si prevede un anticipo produttivo rispetto alla norma sui principali areali, grazie soprattutto ad un clima favorevole che sta positivamente condizionando l’andamento delle coltivazioni – aggiunge Vitiello – ponendo le basi per una campagna soddisfacente sia dal punto di vista qualitativo che delle rese. Il segmento delle mini-angurie, al pari della taglia grossa, mostra un trend nei trapianti piuttosto stabile. In entrambi i casi stiamo sviluppando varietà che possano coniugare alle pregiate caratteristiche qualitative una buona rusticità e rese di alto livello. Ovviamente, stiamo proseguendo nello sviluppo del nostro assortimento seedless e stiamo lavorando anche su nuovi concept di prodotto, che presenteremo a tempo debito. Difatti, un impegno a 360° che testimonia l’importanza dell’anguria per BASF | Nunhems”.
Previsioni Estero: attenzione alla Spagna
Le sorti di una campagna dipendono anche dall’evoluzione in atto nei principali paesi concorrenti, a maggior ragione per un prodotto fra i più esportati come l’anguria.
Tanto per cambiare, la Spagna è il competitor più agguerrito e, grazie a Paco Borras, nostro esperto sul mercato iberico, scopriamo cosa dovranno aspettarsi i nostri operatori: “le ultime due annate sono state caratterizzate da una netta diminuzione dei volumi esportati, che sono passati da poco più di 900 mila tonnellate annue a circa 650 mila tonnellate. Tuttavia, grazie ai prezzi medi in netta crescita, il fatturato complessivo è addirittura cresciuto. Questo trend è giustificato da un calo delle rese produttive nei diversi areali produttivi spagnoli provocato da una serie di vicissitudini, a partire dalla siccità e proseguendo con altri eventi estremi, come le forti grandinate. Tuttavia, le buone quotazioni raggiunte non hanno scoraggiato i produttori spagnoli, che hanno tendenzialmente aumentato le superfici investite ad anguria, soprattutto nel periodo precoce. La campagna commerciale è iniziata da poche settimane, in leggero anticipo rispetto alla norma, e i primi riscontri sono stati positivi, ma i volumi sono ancora troppo limitati per esprimere giudizi definitivi. Nelle prossime settimane molto dipenderà dall’evolversi del meteo, tanto in campagna quanto nei paesi di destinazione, con l’auspicio che ci sia un buon equilibrio fra domande e offerta”.
Dalla produzione: superfici in leggero aumento; attenzione alle rese
Andrea Peviani, Commercial Director di Peviani Spa, illustra a IFN cosa si aspetta da questa annata ai nastri di partenza: “La nostra offerta angurie è incentrata sulle seedless nella categoria Mini (1,5-3Kg) e nella Categoria Medie (4-7Kg), con Perla Nera. Produciamo in Sicilia, Basilicata, Puglia, Lazio e Sardegna e questa diversificazione degli areali è di grande importanza strategica, perché ci permette di mitigare rischi e di garantire un calendario più ampio e costante. In generale, le superfici sono in leggero aumento, dettate dal crescente interesse verso la nostra offerta sia in Italia che all’estero e prevediamo di inaugurare la campagna con i primi stacchi di Perla Nera all’inizio di maggio”.
“Ci aspettiamo uno standard qualitativo elevato – prosegue Peviani – sia perché abbiamo selezionato i nostri conferitori scegliendo i più performanti degli ultimi anni, sia perché abbiamo incrementato l’organico dei tecnici che monitorano le produzioni sin dalla fase di trapianto. Poi, ovviamente, è difficile prevedere ora come sarà l'annata, e come spesso accade buona parte del risultato dipenderà dal clima; certamente le produzioni serricole stanno avendo una situazione ottimale per la fioritura e la successiva imminente allegagione dei frutti. Inoltre, non mancano le criticità: i costi di produzione sono in aumento, influenzati dall’ incremento di fertilizzanti e pacciamature biodegradabili, così come un'estate con poche precipitazioni potrebbero causare non pochi problemi, senza dimenticare il tema della manodopera, sempre più difficile da reperire. Quindi, le incognite non mancano, ma affrontiamo la campagna con ottimismo”.
L’importanza del clima è evidenziata anche da Alberto Nocera, presidente della società cooperativa agricola Agrieuropa di Terracina (Latina): “il 2023 è stato caratterizzato da quotazioni soddisfacenti, ma da rese produttive troppo basse, in alcuni casi fino al 50% in meno del potenziale. Una problematica che ha contraddistinto l’intera campagna, e le cause sono ascrivibili ad un andamento climatico avverso: a maggio le piogge e i continui sbalzi di temperatura hanno sfavorito l’impollinazione, mentre nei mesi successivi il troppo caldo ha determinato una scarsa vitalità del polline. Difatti, le piante presentavano pochi frutti e quindi le rese sono inevitabilmente diminuite. Inoltre, gli attacchi di afidi particolarmente intensi negli ultimi anni a causa della mancanza di principi attivi che controllino questo parassita, hanno ulteriormente complicato la situazione”.
La cooperativa, coltiva angurie su circa 600 ettari: “e quest’anno siamo in linea con gli anni passati. Anche per quanto riguarda le tipologie varietali non abbiamo grandi cambiamenti e, nel nostro caso, predominano le varietà classiche ma presidiamo anche il segmento delle seedless. A livello commerciale siamo specializzati nell’export, che vale l’80 del nostro fatturato, e vede l’intera Europa come destinazione principale. Prevediamo i primi stacchi a fine maggio con le produzioni in serra e finiremo a settembre, mentre in corso d’opera valuteremo se effettuare degli ulteriori trapianti per allungare la campagna commerciale, visto il trend interessante negli ultimi anni, ma sono decisioni che prenderemo strada facendo in funzione dell’evolversi della stagione”.
In apertura, anguria varietà Fashion.
Questo articolo è stato lanciato in anteprima sul servizio di aggiornamento settimanale su WhatsApp di Nunhems dedicato a melone e anguria (clicca qui per sapere come effettuare l'iscrizione).(gc)