Dalla distribuzione
Angurie: il consumatore non transige sulla qualità
Montano (Coop Italia): siamo a buon punto ma si può migliorare ancora
La campagna angurie 2023 è terminata da alcuni mesi, e, a bocce ferme, è più facile analizzare gli aspetti salienti che hanno caratterizzato questa stagione. Le analisi del monitor ortofrutta di Agroter, relative all’andamento delle vendite nei canali Iper+Super, mostrano una flessione dei volumi rispetto all’anno scorso del 2%, ampiamente controbilanciate a valore (+5%), grazie ad un incremento medio dei prezzi di circa il 7%.
In generale, quindi, un’annata positiva nella Grande Distribuzione italiana, ma non priva di alti e bassi, come certifica la disamina mensile da inizio anno. Infatti, è evidente come maggio sia stato particolarmente negativo a volume (-21%) e, soprattutto, a valore (-30%), a causa di un abbassamento repentino delle temperature che ha evidentemente scoraggiato i consumi.
A giugno si evidenzia una risalita dei prezzi, particolarmente accentuata a luglio, a differenza dei volumi, in netta diminuzione in entrambi i mesi rispetto al 2022. In effetti, i primi due mesi estivi sono stati caratterizzati da una scarsità dell’offerta - come spiegano i dati di vendita - e da agosto in avanti c’è stata una ripresa dei raccolti, evidente - in particolare modo - a settembre (+87%), tanto che hanno depresso, viceversa, le quotazioni (-25%). A ottobre la stagione commerciale è evidentemente giunta alle battute finali, ma il repentino aumento dei prezzi, a fronte di un crollo dei volumi in vendita, fa supporre come si sarebbero potuti vendere quantitativi superiori, se fossero stati disponibili.
In sintesi, un’offerta contenuta, abbinata alle temperature elevate per buona parte dell’estate, ha sicuramente determinato il buon esito di questa annata, ma è necessario ribadire come il consumatore sia sostanzialmente estraneo a queste dinamiche commerciali e, per mantenere gli acquisti su livelli accettabili, occorre tenere bene a mente i desiderata dei nostri connazionali.
Consumer analysis: la qualità garantita è il requisito più importante
Le ricerche del Monitor Ortofrutta di Agroter (svolte su un campione rappresentativo dei responsabili acquisto), evidenziano come la qualità garantita sia il secondo requisito più importante (con il 60% delle preferenze), per la scelta di un prodotto ortofrutticolo, superato solo dall’assenza di pesticidi che ottiene il 70% dei favori. Segue, a breve distanza, sapere la provenienza. Approfondendo il tema, il sapore vince in maniera ancora più netta nei confronti dell’estetica: il 92% degli interpellati ritiene che il sapore, e quindi la bontà, sia più importante rispetto alle apparenze. Non da meno, per un frutto che sia garantito buono e saporito, circa il 40% del campione afferma che sarebbe disposto a spendere anche il 50% in più, rispetto a quando la qualità non è garantita. È chiaro ed evidente che, per quanto riguarda frutta e verdura, la garanzia di un prodotto di qualità è aspetto imprescindibile per il consumatore italiano. Nel caso specifico dell’anguria, questo aspetto è ancora più importante, poiché l’80% degli intervistati indica il sapore decisamente più importante rispetto al prezzo. Inoltre, tutti gli altri attributi, come sostenibilità, salubrità e convenienza seguono a grande distanza.
Il parere della GDO: qualità in crescita grazie a fornitori affidabili e nuove varietà
Per trovare riscontro all’interno del mondo distributivo delle analisi fin qui presentate abbiamo raccolto la testimonianza di Micaela Montano, buyer ortofrutta Coop Italia. “In effetti, siamo partiti molto male con il periodo precoce (maggio in particolare), per poi avere una stabilizzazione della categoria con un proseguo di stagione molto positivo grazie ad un’estate particolarmente calda, che ha favorito sia il livello qualitativo del prodotto sia i consumi. Il finale è stato particolarmente buono perché si è protratta una stagione molto mite anche nel Nord Italia, che ha consentito la commercializzazione di questo prodotto con quantità e posizionamento prezzi positivi (ed importanti) parallelamente alla buona qualità e al relativo consumo.”
“Nelle ultime stagioni, come è noto, stiamo assistendo alla continua ascesa dell’anguria seedless di media taglia, con un trend che prevediamo andrà ad aumentare e consolidarsi nel tempo. Parimenti, sarà potenziato il prodotto a fette, che soddisfa le esigenze della famiglia moderna italiana decisamente meno numerosa rispetta al passato, quindi, meno propensa ad acquistare e consumare un’anguria intera. Inoltre, il prodotto “visto” sui banchi favorisce ulteriormente il consumo, perché il rischio di avere brutte sorprese una volta aperta l’anguria diminuisce notevolmente. Quindi, il prodotto a fette evita tre sforzi: portare a casa un peso; evitare di riempire il cestino dei rifiuti nel caso l’acquisto non sia andato a buon fine; ottimizzare lo spazio domestico rispetto alla dimensione del frigo.”
Per quanto riguarda l’aspetto qualitativo le idee sono molto chiare: “Le innovazioni varietali hanno sicuramente permesso l’innalzamento del livello qualitativo al quale abbiamo assistito negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda gusto e shelf life. Ovviamente, sono ancora presenti alti e bassi, ma questo è inevitabile considerate le innumerevoli variabili che insistono a livello produttivo e senza dimenticare le complicazioni legate al cambiamento climatico. Per quanto ci riguarda possiamo ritenerci comunque molto soddisfatti in quanto lavoriamo con fornitori che hanno le giuste competenze e le superfici adeguate, nonché l’empowerment manageriale.”
Il commento di BASF | Nunhems
Claudia Iannarella, Chain Manager Italia di BASF | Nunhems, commenta le considerazioni precedemti evidenziando: “Il caso delle angurie sugar baby seedless firmate Nunhems è un chiarissimo esempio di come l’innovazione genetica, messa a servizio di validi produttori, possa essere in grado di rivoluzionare un intero mercato. Prima che BASF | Nunhems portasse sul mercato italiano le angurie senza semi eravamo di fronte a un mercato quasi del tutto anonimo e per lo più legato alla sola leva promozionale. Oggi, questo stesso mercato, è un fiorire di brand più o meno affermati, di marche del distributore e diversi progetti di aggregazione. Quando si risponde ad un chiaro bisogno del consumatore con coerenza, di solito il risultato è quasi sempre un successo. Arrivati fino a qui, noi di BASF | Nunhems, non siamo intenzionati a fermarci e stiamo lavorando alla prossima rivoluzione pronti a collaborare con i nostri clienti offrendo innovazione genetica, know-how di mercato, supporto tecnico e competenze di marketing”.
Questo articolo è stato lanciato in anteprima sul servizio di aggiornamento settimanale su WhatsApp di Nunhems dedicato a melone e anguria (Clicca qui per iscriversi)