«Ananas, aspettiamo l’effetto Pasqua»

Con Parisi (Cenerini) una panoramica sui frutti di importazione

«Ananas, aspettiamo l’effetto Pasqua»

Tra i frutti che subiscono un’accelerata nelle vendite durante i giorni che precedono la Pasqua c’è sicuramente l’ananas. Abbiamo indagato i trend di questo frutto con Gerardo Parisi, venditore di Cenerini, azienda attiva al Caab di Bologna. 


“Commercializziamo l’ananas dal Costa Rica ma attualmente non ci sono grandi volumi sul mercato – spiega Parisi a IFN -, questo perché nel Paese di origine stanno facendo i conti con qualche problema climatico che determina un blocco alla maturazione e quindi una produzione minore rispetto agli ultimi anni. Allo stesso tempo i prezzi sono in salita: parliamo di 1,50/1,60 euro al chilogrammo per il prodotto via nave, mentre quello via aerea raggiunge i 3,60/3,70 euro al chilogrammo. La domanda sul mercato è ancora modesta ma siamo sicuri che questa settimana la richiesta aumenterà e, di conseguenza, anche i prezzi”.

Venendo agli altri prodotti di importazione, Parisi mette l’attenzione sulle clementine: “Con il Tang Gold abbiamo avuto una buona stagione ma ora il prodotto è finito. Ora stiamo distribuendo Orri dalla Spagna sui 2,60 euro al chilogrammo, mentre il prodotto Israeliano lo vendiamo su 2 euro al chilogrammo. Si tratta di due prodotti molto simili qualitativamente e l’unica differenza è che i frutti spagnoli arrivano più freschi e affogliati mentre gli israeliani sono in cartoncini senza foglia”.

Sempre dalla Spagna arrivano anche le arance bionde Lane Late che sono commercializzate su 1,10 euro al chilogrammo, mentre le Valencia egiziane arrivano a 0,70 euro.
“La richiesta dei consumatori si è spostata man mano dalle clementine alle arance, che sono utilizzate principalmente per le spremute – sottolinea Parisi -, inoltre è rimasto ancora un po’ di Tarocco italiano quotato sui 2 euro al chilogrammo”.

Per quanto riguarda i piccoli frutti, la provenienza è principalmente estera, tranne per i mirtilli trentini, venduti a 18 euro al chilogrammo. “In generale registriamo prezzi molto alti per questi prodotti che sono utilizzati soprattutto dalle pasticcerie e non certo dalle famiglie medie – specifica il venditore – parliamo infatti di 23 euro al chilogrammo per le more messicane, 25 euro per i lamponi marocchini e 26 euro per il ribes cileno”.

Siamo poi al termine della stagione brasiliana per i meloni gialli, che adesso arrivano dalla Costa Rica con un prezzo medio di 1,60/1,70 euro al chilogrammo.

Le angurie, che tradizionalmente arrivavano in questo periodo dal Marocco, vengono invece fornite dalla Mauritania: “Quest’anno il Marocco ha avuto problemi di produzione considerata la scarsità d’acqua – dice Parisi –, per questo ci siamo dovuti spostare in Mauritania: stiamo vendendo queste angurie a 1,20 euro al chilogrammo e siamo molto soddisfatti della loro qualità”.

Le vendite sono buone anche per dei prodotti tipicamente estivi come le pesche noci e le prugne.
“I consumatori hanno voglia di frutti nuovi e, complici le temperature primaverili, hanno iniziato ad acquistare le pesche noci cilene via nave che distribuiamo a 3 euro al chilogrammo” precisa l’operatore.

E continua: “Allo stesso tempo stiamo vendendo bene anche le prugne sudafricane bianche e rosse sui 3 euro al chilogrammo”.

Per quanto riguarda le forniture americane, vanno sicuramente citate anche le pere Williams dall’Argentina: “Abbiamo iniziato ora con questi frutti – conclude Parisi – e li stiamo vendendo a 2 euro al chilogrammo indipendentemente dal colore (bianche e rosse)”.