Alto Adige: fragole rallentate dal clima, ciliegie al massimo della produzione

Tscholl (Asta Frutta): “Fino ad ora è stata un campagna positiva, e restiamo ottimisti per il prosieguo”

Alto Adige: fragole rallentate dal clima, ciliegie al massimo della produzione

Procede a pieno ritmo la campagna dei piccoli frutti in Alto Adige, seppur con qualche condizionamento legato al clima. A fare il punto è Markus Tscholl, coordinatore di Asta Frutta Alto Adige: “Il calo delle temperature registrato nelle ultime settimane ha rallentato sensibilmente la maturazione delle fragole, provocando una carenza di prodotto e, di conseguenza, un netto aumento delle quotazioni. Si tratta però di una situazione temporanea: già nei prossimi giorni, con il previsto rialzo delle temperature, l’offerta tornerà a crescere. Finora, comunque, la campagna delle fragole altoatesine – iniziata intorno al 20 maggio – è stata molto positiva e proseguirà fino a ottobre, compatibilmente con l’arrivo del freddo”.

Tra i protagonisti della stagione ci sono anche le ciliegie, in piena produzione: “I volumi sono buoni, trainati in particolare dalle varietà Kordia e Regina – spiega Tscholl –. Le quotazioni si mantengono su livelli interessanti, pur con oscillazioni tipiche dei prodotti stagionali venduti all’ingrosso, il nostro principale canale di commercializzazione, insieme a qualche catena distributiva. Quest’anno, la pezzatura media è leggermente più piccola del solito, ma la qualità del prodotto è ottima e ci permetterà di terminare la campagna senza affanni attorno al 20 agosto”.
Completano l’offerta mirtilli, lamponi e ribes: “La nostra montagna offre condizioni ideali per queste colture, e il mercato sta rispondendo bene. Siamo nel pieno della campagna dei mirtilli, che dovrebbe concludersi a inizio agosto, mentre i lamponi continueranno fino a ottobre. Il ribes, invece, resta un prodotto di nicchia”.

Sul futuro del comparto, Tscholl ha le idee chiare: “Le prospettive sono di stabilità, o al massimo di un leggero calo. I nostri produttori sono altamente specializzati, in larga parte esclusivamente dedicati ai piccoli frutti, con un know-how riconosciuto. Tuttavia, i costi elevati e le complessità agronomiche – dai patogeni come la Drosophila suzukii agli effetti del cambiamento climatico – impongono prudenza. Già mantenere le posizioni acquisite è un risultato da considerare positivo”.

Una peculiarità del sistema di vendita dell’Asta Frutta Alto Adige riguarda l’assenza dell’asta a orologio per i piccoli frutti: “A differenza delle mele, dove i compratori fanno offerte in presenza, per fragole, ciliegie e altri piccoli frutti abbiamo adottato un sistema più snello. Vista la loro delicatezza, gestiamo le vendite direttamente con i clienti sulla base delle previsioni giornaliere di raccolta. Un approccio più tradizionale, ma che garantisce comunque buone soddisfazioni ai nostri produttori”, conclude Tscholl.

Foto apertura: Markus Tscholl, coordinatore di Asta Frutta Alto Adige