Il meglio di IFN
All’ingrosso il Natale è … senza sorprese
Gli operatori riportano vendite scarse, concentrate solo in questi ultimi giorni
I tradizionali mercati di Natale probabilmente non esistono più e le vendite si concentrano tutte nella settimana che precede le festività. È la sensazione che ci viene riportata da più operatori dell’ingrosso dal nord al sud Italia in questi giorni che, vicersa, negli anni passati, erano tradizionalmente interessati da grandi dinamiche negli acquisti.
Abbiamo coinvolto le piazze di Bologna, Roma e Catanzaro per analizzare i trend commerciali del periodo e per tirare le somme di questo 2023.
Se dovessimo commentare l’annata, probabilmente insisteremo su un’unica parola: ovvero il cambiamento climatico e tutte le conseguenze che ha portato con sé. In primavera la Romagna - tra i principali areali produttivi italiani – è stata danneggiata dall’alluvione, fenomeno che ha ritardato tutta l’offerta di drupacee sul mercato, senza parlare delle gelate primaverili. L’estate ha rappresentato un periodo di contrattazioni vivaci per uva da tavola e angurie, a cui, però, è seguito un autunno troppo caldo che ha bloccato alcune produzioni e ritardato la domanda per altre. Il fine anno non è stato come ci si aspettava ma sentiamo i singoli operatori.
Partiamo da Bologna, dove abbiamo raccolto il commento di Valentino di Pisa, presidente di Fedagromercati e imprenditore del Caab di Bologna. “In questa settimana abbiamo sicuramente registrato un’accelerazione delle vendite in vista delle festività natalizie ma, purtroppo, non esistono più i mercati di Natale com’erano una volta. E anche le ultime settimane di novembre e inizio dicembre non hanno fatto eccezione, con vendite scarse; solo in questa settimana ci aspettiamo il picco delle vendite”.
Tra i prodotti più richiesti per addobbare le tavole natalizie ci sono sicuramente le ciliegie e i frutti esotici, che danno un senso di novità: “La domanda di questi prodotti tenderà naturalmente a crescere ma senza particolare entusiasmo, come invece succedeva negli anni passati. Al contrario sta conoscendo un momento di crisi l’ananas – dice Di Pisa – considerata l’ampia offerta, i prezzi tendono a calare per la legge di mercato”.
Il presidente di Fedagromercati commenta i trend di altri prodotti di stagione come mele e agrumi: “Le vendite delle mele continuano nella normalità mentre le clementine stanno attraversando un momento di difficoltà per i prezzi, considerata l’abbondante offerta e il livello qualitativo non sempre ottimale. In generale, però, quando c’è qualità il prezzo si mantiene alto”.
Di Pisa sottolinea come, a parità di offerta, tendano a mancare i consumi: “Considerato che il costo della vita è in aumento, i consumatori si ritrovano con meno soldi in tasca e, purtroppo, spesso tendono a fare rinunce sull’ortofrutta. Allo stesso tempo i prezzi dei prodotti ortofrutticoli hanno subito un rialzo, in linea di massima dovuto a una situazione contingente di aumento inflazionistico dei costi di produzione e di logistica. Una situazione che ha portato a una produzione più cosciente e qualificata che, nel prestare maggior attenzione agli investimenti, ha portato in linea di massima ad un’offerta inferiore”.
Spostiamoci ora nella piazza romana, dove prende la parola Riccardo Pompei, operatore del mercato all’ingrosso del Car, che dice: “Fino alla scorsa settimana l'aria del Natale non si è avvertita tra i banchi del mercato, mentre da questa registriamo timidi segnali di ripresa. Negli anni scorsi i clienti si approvvigionavano in maniera anticipata per assicurarsi i prodotti ma quest'anno ciò non è avvenuto. Il nostro prodotto di punta è il carciofo, per il quale registriamo quotazioni in rialzo rispetto alla settimana scorsa del 10% a fronte di un aumento della domanda; il Violetto con origine Puglia e Sicilia viene venduto a 0,70/0,80 euro al capolino, mentre il Romanesco e l'Apollo da 1 euro in su. Bene anche cavolfiori, broccoli e puntarelle per i quali si registra una buona richiesta. In generale i prezzi segnalati sono medio-alti e questo non incentiva le vendite, per cui stiamo a vedere come si evolverà la situazione nell'ultima settimana dell'anno”.
Scendendo ancora un po’ lungo lo stivale, arriviamo al mercato di Catanzaro, da dove riportiamo il punto di vista di Palmino Rotundo, dell’azienda di distribuzione Multierre. Anche lui ci conferma come in mercato manchi la fibrillazione da festività. “È una settimana di contrattazioni normali, senza particolari sussulti – spiega a IFN - ma, ormai, è da anni che non si vivono le festività con particolari clamori. I motivi sono molteplici, sicuramente la crisi degli ultimi anni ha influito parecchio”.
“Durante la settimana che anticipa il Natale – continua - abbiamo registrato un aumento dei prezzi a causa del calo termico; soprattutto per gli ortaggi il trend è in aumento. Rispetto alla settimana scorsa il prezzo della zucchina è aumentato da 1,50 a quasi 3,00 euro al chilogrammo, il pomodoro a grappolo da 1,10 a 2,20 euro al chilogrammo, il ciliegino è balzato a 2,80 euro al chilogrammo e il pixel da 1,00 a 2,00 euro al chilogrammo. Anche per i carciofi i prezzi sono raddoppiati da 0,40 a 0,80 euro al capolino. Vive un buon momento il finocchio con prezzi che toccano l’euro al chilo”.
E conclude: “Per quanto riguarda arance e clementine, l’offerta si sta concentrando adesso e i prezzi si abbassano soprattutto in una zona di produzione come la nostra. I prezzi delle clementine si aggirano sui 0,50 euro al chilogrammo. Per gli acquisti delle festività ci aspettiamo qualcosa il giorno prima della vigilia di Natale” conclude Rotundo.
Hanno collaborato Alice Magnani, Angelo Angelica e Giulia Capacci