Agrumi d’importazione in ascesa: arance e limoni trainano i listini

I prezzi sono in deciso aumento rispetto a un anno fa

Agrumi d’importazione in ascesa: arance e limoni trainano i listini

Con l’arrivo dell’estate, i mercati ortofrutticoli si riempiono di agrumi d’importazione, in particolare arance e limoni provenienti dal bacino del Mediterraneo – Spagna, Egitto e Grecia – ma anche dall’Emisfero Sud, con volumi significativi da Argentina e Sudafrica. Una presenza che sta attirando l’attenzione dei commercianti, complice una netta risalita dei prezzi rispetto alle ultime stagioni, soprattutto per limoni e arance. Più stabile, invece, il quadro dei pompelmi, che comunque sviluppano volumi meno importanti. Una situazione che emerge con evidenza durante una nostra ultima visita al Caab di Bologna, dove non mancano i grossisti specializzati negli agrumi d’importazione. Qui si segnalano quotazioni in forte rialzo rispetto allo stesso periodo del 2024.

In particolare, i limoni dell’emisfero Sud – così come le ultime partite spagnole – spuntano prezzi superiori ai 2 euro/kg per i calibri più importanti. Dodici mesi fa, lo stesso prodotto non superava quota 1,50 euro, come confermano anche i listini giornalieri del Caat di Torino. Le arance spagnole, calibro 5-6, si vendono con facilità tra 1,50 e 1,60 euro/kg, in netto aumento rispetto all’euro tondo registrato nel 2024. Le arance egiziane, invece, si collocano oggi proprio su quella soglia, ma sono comunque in recupero rispetto ai prezzi da saldo della scorsa campagna. Incrementi evidenti anche al consumo: in un punto vendita della GDO abbiamo rilevato arance bionde greche cal. 5 a 2,98 euro/kg, ben sopra la media di 2,05 euro/kg registrata a fine gennaio dal prodotto italiano.

Domanda vivace, offerta in calo
Ma cosa sta alimentando questo rally dei prezzi? In primis, una minore pressione dell’offerta, dovuta a condizioni climatiche sfavorevoli nei principali Paesi produttori: le gelate hanno colpito duramente i raccolti in Grecia e Turchia, mentre la Spagna ha dovuto fare i conti con forti piogge e grandinate; e pure nell’Emisfero i raccolti non sono stati abbondanti. A ciò si aggiunge un ulteriore elemento, sottolineato dagli operatori: oggi gli agrumi d’importazione risultano più convenienti, per rapporto qualità/prezzo, rispetto a buona parte della frutta estiva – drupacee in testa – che soffre di quotazioni sostenute a causa del calo produttivo.

Tuttavia, il contesto resta fragile. Per esempio, gli esportatori sudafricani non stanno risentendo dei dazi del 10% imposti dagli Stati Uniti, ma se a luglio queste tariffe dovessero salire, lo scenario potrebbe cambiare rapidamente, con effetti a catena anche sul mercato europeo.