Addio al sogno Tulips: avviata la liquidazione giudiziale

Il supermercato online chiude i battenti

Addio al sogno Tulips: avviata la liquidazione giudiziale

Sembrava una delle realtà imprenditoriali più promettenti nel campo della spesa online, con tutti i presupposti per diventare un player di riferimento anche nel comparto ortofrutticolo, grazie a una proposta focalizzata su prodotti freschi e consegne rapide. Tulips, startup fondata a Cesena nel 2017 da Enrico Martini ed Enrico Mordenti, aveva attratto l'interesse di numerosi investitori, anche oltre i confini regionali, riuscendo a raccogliere in pochi anni finanziamenti per circa 8 milioni di euro. Nata con un capitale iniziale di appena duemila euro e incubata all’interno di Cesenalab, l’azienda aveva come modello un supermercato digitale: il cliente ordina da casa, e nel giro di poche ore riceve a domicilio i prodotti selezionati, inclusi freschissimi ortaggi, frutta e altri alimenti deperibili. Il boom iniziale sembrava inarrestabile, come riportato anche da Il Resto del Carlino, ma il risvolto non è stato dei migliori.

Partendo dalla sede legale di viale Carducci e da quella operativa in via Venezia, Tulips si era espansa rapidamente in Romagna – da Rimini a Forlì e Ravenna – fino ad approdare a Bologna anche tramite acquisizioni. Ma l’impennata del fatturato non è mai stata accompagnata da un equilibrio nei conti: già nel 2019, a fronte di 721mila euro di ricavi, si registrava una perdita di 83mila euro. L’anno seguente, nonostante il giro d’affari salisse a 2,7 milioni, il passivo cresceva a 358mila euro. E la tendenza negativa si aggravava ulteriormente: nel 2021 i ricavi raggiungevano i 5 milioni, ma con una perdita di 1,45 milioni; nel 2022, pur con un incremento del 15% nel fatturato (5,7 milioni), il rosso salì vertiginosamente a 3,7 milioni. E nel 2023 la situazione si è ulteriormente complicata, con una perdita di 4,1 milioni su un fatturato di 6,6 milioni. Nonostante questi numeri, Enrico Martini ha tentato un ultimo rilancio, cercando nuovi capitali per un totale di 30 milioni di euro. Ma questa volta il mercato è rimasto freddo: l’entusiasmo iniziale si era affievolito e nessun investitore ha risposto all’appello. Con il peso crescente delle perdite e l’impossibilità di sostenere ulteriori costi, la società ha deciso di rivolgersi al tribunale.

Il 29 maggio scorso, il Tribunale di Forlì – sezione civile, procedure concorsuali – ha disposto l’ammissione di Tulips S.p.A. alla liquidazione giudiziale, nominando come curatore il dottor Massimiliano Graffiedi. L’azienda potrà continuare a operare sotto la stretta vigilanza della procedura, in attesa di valutare se esistano margini per proseguire l’attività. La giudice delegata Barbara Vacca seguirà l’iter, mentre l’adunanza dei creditori per l’esame dello stato passivo è già stata fissata al 23 ottobre. Chiunque vanti un credito dovrà presentare la documentazione necessaria entro il 23 settembre.

Quella di Tulips resta una storia esemplare, che intreccia innovazione, ambizione e difficoltà gestionali. Un caso che fa riflettere anche il settore ortofrutticolo, sempre più coinvolto nella sfida dell’e-commerce e della distribuzione veloce dei prodotti freschi. (aa)