Dal campo
Acetaprimid, la Francia si ribella: un milione di firme per fermare la legge
Studenti, apicoltori ed ecologisti sfidano il Parlamento

Un milione di firme raccolte in pochi giorni, un Parlamento spaccato e un paese diviso tra la difesa dell’agricoltura e la tutela della salute e dell’ambiente. La petizione lanciata da una studentessa francese contro la legge “Duplomb” – che consente la reintroduzione in Francia di un pesticida finora vietato, ma ancora utilizzato in altri Paesi europei – sta agitando la politica d’Oltralpe. La mobilitazione popolare è esplosa dopo l’approvazione, lo scorso 8 luglio, del testo presentato dal senatore dei Républicains Laurent Duplomb. La legge autorizza, seppur con alcune condizioni, il ritorno dell’acetamiprid, un pesticida neonicotinoide bandito in Francia per i suoi effetti nocivi sulle api e sulla salute umana, ma che continua ad essere usato altrove in Europa.
Come riportato dal Sole 24 Ore, la petizione ha già raggiunto il milione di sottoscrizioni sul sito dell’Assemblée Nationale. Questo risultato potrebbe portare all’organizzazione di un dibattito pubblico in Parlamento, ma – per regolamento – non potrà in alcun caso determinare l’abrogazione della legge.
Il provvedimento, però, non è stato ancora promulgato, e i deputati de La France Insoumise e degli Ecologisti chiedono al governo di fare un passo indietro, rinunciando alla ratifica del testo alla luce della protesta montante nel Paese.
La questione divide profondamente anche il mondo agricolo. I sindacati degli agricoltori avvertono che senza l’acetamiprid rischia di scomparire un pezzo dell’agricoltura francese. In particolare, i produttori di barbabietole e nocciole sostengono di non avere alternative efficaci contro i parassiti che danneggiano i raccolti e denunciano una concorrenza sleale da parte dei vicini europei, dove il pesticida continua ad essere utilizzato.
Dall’altra parte della barricata ci sono gli apicoltori, che denunciano l’acetamiprid come “killer di api” e chiedono al governo di mantenere il divieto per proteggere la biodiversità. Intanto, nel paese infuriano le polemiche sugli effetti del pesticida, non solo sugli insetti impollinatori, ma anche sulla salute umana, riaccendendo un dibattito che la Francia sembrava aver chiuso da tempo. (aa)




