Abate Fétel: il rilancio è fattibile

Un tecnico frutticolo suggerisce le potenziali misure da adottare

Abate Fétel: il rilancio è fattibile

A seguito dell’articolo sull’importanza della pera Abate Fétel per il settore (clicca qui per approfondire), riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata da parte di un nostro lettore, che suggerisce alcuni semplici passi da percorre per il suo rilancio.

Mi permetto da tecnico che segue, seppure da zone dove il pero non è centrale, da oltre 25 anni questa coltura alcuni suggerimenti. Analizzare a fondo le problematiche del pero sarebbe necessario ma noiosamente lungo e ripetitivo; vado al succo con una proposta semplice e facile da realizzare:
1. È oramai dimostrato da decenni che l’Abate innestata su Conference autoradicato dà origine a piante vigorose, ma non troppo; molto produttive e decisamente meno sensibili alle malattie;
2. Si propone di finanziare completamente un certo numero di ettari di impianti fatti in maniera identica dove esperienze evidenziano che i risultati sono ottimi;
3. Questi impianti vanno fatti in ambienti diversi, terreni di diversa composizione ecc. nelle provincie di Bologna, Ferrara, Modena (la Romagna possiamo escluderla perché già conosce questa tipologia di pereto e, così, si limitano le spese);
4. I produttori interessati devono esser seguiti da consulenti preparati;
5. Partendo dal presupposto che colui che pianta, ed è socio di OP, ottiene già il 50% circa di finanziamento attraverso OCM, il Pubblico (Regione o Ministero) dovrebbe coprire il resto del costo;
6. La superficie minima da investire dovrebbe essere di almeno 1 ettaro;
7. Il costo di un ettaro con copertura antigrandine e antibrina sottochioma è pari a circa 35.000/45.000 euro. Facendo, per esempio, 10 ettari di pereti, il pubblico dovrebbe investire solo fra 170 e 220 mila euro, una cifra, a mio modo di vedere, facilmente abbordabile;
8. Sarebbe anche un modello che in futuro potrebbe essere copiato per altri scopi;
9. Ovviamente, il tutto per impianti a partire dal prossimo inverno 2024/25. Così si avrebbe periodo sufficiente per organizzare il tutto, a partire dalla prenotazione delle piante, che è essenziale, visto che vengono prodotte in quantitativi limitati.

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