A maggio volumi a picco per la Gdo

Ma un buon aprile porta il progressivo a -1,4%

A maggio volumi a picco per la Gdo

A maggio, il reparto ortofrutta della Gdo mostra un netto calo delle vendite, dovuto principalmente alla frutta. Tuttavia, se si analizza il progressivo da gennaio, il risultato complessivo non è così allarmante, grazie anche ad un aprile positivo. Di certo i problemi produttivi hanno influito sulla disponibilità di prodotto per certe specie e, giocoforza, anche sulle scelte in acquisto dei clienti nei supermercati ma, complessivamente, la perdita di volumi è abbastanza contenuta e l’aumento dei prezzi medi è stata certo apprezzabile e, purtuttavia, nell’intorno della metà dell’Lcc. 

Osservando i trend mensili, per le vendite di ortofrutta nella Gdo, è possibile notare un saliscendi a livello di modificazione del prezzo medio mix nel corso dei mesi: sotto i 3 punti nel primo bimestre, +6 punti a marzo, e +7 punti ad aprile, ma meno di 5 punti in più a maggio. Tuttavia, la variazione dei volumi suggerisce una limitata correlazione tra questi e la variazione dei prezzi. Ad oggi, i mesi più “neri” sono stati: gennaio (-3,6% a volume) e maggio (-5,6%). Febbraio e marzo sono stati poco influenti (rispettivamente +0,2% e -0,5%), mentre aprile mostra, in contrasto con maggio, una crescita inaspettata dei consumi (+2,3%).

Nell’analisi del progressivo gennaio-maggio, la flessione dei volumi nel reparto (-1,4%) è quasi totalmente attribuibile alla frutta, che perde il -2,8%. Perde anche la IV-V Gamma (-3,7%), ma considerando il peso sui volumi totali, influisce limitatamente. La verdura, viceversa, nel periodo considerato pareggia - sostanzialmente - le quantità del 2022 (+0,2%).

A valore il risultato è influenzato dagli effetti inflattivi, con un aumento del mix prezzi di 4,7 punti complessivi. A livello di macrocategorie, non c’è una differenza troppo evidente, anche se la verdura è quella con la crescita maggiore del mix prezzi (+5,9%). Frutta e IV-V Gamma sono allineate (rispettivamente +4% e +3,9%).

Ciò che varia, come sempre in ortofrutta, è il rapporto di performance tra le varie famiglie di prodotto. Considerando le prime dieci, come vendite a valore nei primi cinque mesi, si notano trend contrastanti, con specie che guadagnano e altre che perdono. Nella frutta, sicuramente le arance influiscono non poco sui volumi (-4,1%), meno le fragole (-8,5%) e un po' di più clementine e mandarini (-5,9%), ma poi mele e banane compensano (rispettivamente +0,6% e +3,5%). Nella verdura i pomodori sono, anch’essi, vittima di problemi in produzione (-5,6%), ma patate (+0,8%) e zucchine (+2,2%) aiutano al risultato.

Il “Monitor Ortofrutta” di Agroter rappresenta l’unica analisi di lungo periodo a disposizione degli operatori della filiera per tracciare l’evoluzione del comportamento di acquisto e di consumo di frutta e verdura da parte delle famiglie italiane, prima, e internazionali, negli ultimi tempi. Nato nel 2006 con un campione di 600 responsabili d’acquisto, oggi è arrivato ai tremila panelisti per le analisi più strutturate, grazie alla possibilità di affiancare alla tecnica d’analisi CATI (Computer aided telephone interview) quella CAWI (Computer aided web interview), sviluppata attraverso la collaborazione con il panel provider Toluna. Nel 2022 abbiamo superato 1.250.000 risposte archiviate, integrate dai dati quantitativi di acquisto quadrisettimanali delle famiglie italiane per l’ortofrutta, elaborati grazie alla partnership con Ismea e completate da rilevazioni puntuali sui punti di vendita.  

Per maggiori informazioni contattare Alfonso Bendi - Research & Consulting Director Agroter   alfonso@agroter.net