Meloni e angurie, ci vorrebbe la sfera di cristallo

Sa Marigosa: «Condizioni ideali ma il mercato non decolla»

Meloni e angurie, ci vorrebbe la sfera di cristallo
Un centinaio di ettari tra melone retato e Piel de Sapo, una settantina per l'anguria che, da questa settimana, entrerà nel clou della produzione. Con questi numeri Sa Marigosa, società consortile di Riola Sardo (Oristano), sta affrontando la campagna di questi due prodotti. Una campagna che, come evidenzia il presidente Paolo Mele a Italiafruit News, è di difficile interpretazione.



“La risposta del mercato è fiacca, anche se il livello di produzione non è così alto come gli altri anni”, dichiara il numero uno di Sa Marigosa. “Noi registriamo una riduzione dei volumi tra il 20 e il 25%, soprattutto sul melone retato. Contiamo di recuperare con gli impianti tardivi. Il mercato, dicevo, è altalenante: a fine giugno si stava prospettando un bell'andamento, poi da luglio c'è stata una discesa totale”.



Sa Marigosa punto soprattutto sulle esigenze del mercato sardo e conta sul traino che il turismo può dare ai consumi. “Con il crollo dei prezzi che c'è stato a livello nazionale per noi non è remunerativo oltrepassare i confini sardi. Questo trend, purtroppo, ha toccato anche i prodotti di qualità. La nostra linea Saboridu, la migliore selezione delle nostre tipologie di meloni, ha un'altra corsia, il Piel de Sapo è molto apprezzato in Sardegna, ma sui volumi complessivi sono pur sempre due nicchie”.



L'azienda commercializza i suoi prodotti con la grande distribuzione organizzata, un modo per mettere in evidenza il proprio brand. “Con le angurie la campagna stava andando meglio fino a qualche settimana fa – aggiunge Mele – ma ora anche questo prodotto sta seguendo la strada del melone. Non si riesce a capire il motivo: nonostante il clima così caldo non ci sono i consumi che solitamente ogni anno registravamo. Il mercato è contratto, attento, instabile. E il crollo dei prezzi non aiuta”.



Per il presidente di Sa Marigosa si stanno consumando molte meno angurie. “Anche per le varietà baby e le angurie senza semi – prosegue – non è il mercato che ci aspettavamo. Siamo soddisfatti della qualità, ma non c'è una risposta importante da parte dei consumatori. Forse le catene dovrebbero spingere maggiormente questi prodotti estivi. Con lo Sugar Baby notiamo consumi migliori, anche se i prezzi non sono il massimo – conclude Mele - speriamo riesca a decollare ad agosto”.

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