Subito una task-force per il rilancio del Piano agrumi

Con il coordinamento del Crea, materiale vegetale certificato per la produzione vivaistica

Subito una task-force per il rilancio del Piano agrumi
Il 13 dicembre scorso, nell’Aula Magna del dipartimento di Scienze agrarie e forestali dell’Università di Palermo, si è tenuto l’incontro “Ruolo della ricerca e adempimenti tecnici per il nuovo Piano agrumi”. Promosso dalla sezione Sud Ovest dell’Accademia dei Georgofili, il convegno intendeva informare gli operatori del settore sugli adempimenti in fase di definizione a supporto del comparto agrumicolo. Tema che è stato trattato da Alessandra Gentile, professore dell’Università di Catania e commissario delegato del Centro per la ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea). Gentile ha passato in rassegna il percorso sin qui compiuto per arrivare alla definizione di un nuovo “Piano agrumi”, e cioè un corpus di interventi normativi e finanziari che dovrà supportare la filiera agrumicola per il rilancio di un settore che continua a rappresentare un importante pilastro del settore agroalimentare del nostro Paese, soprattutto del Mezzogiorno.

Come ricordato da Stefano La Malfa su Georgofili.info, Gentile ha evidenziato le azioni che sono state oggetto di definizione nel corso di una recente sessione del Tavolo tecnico al ministero delle Politiche agricole, alla presenza di rappresentanti istituzionali, enti di ricerca, Organizzazioni di produttori, associazioni di categoria e altri stakeholders. Si va dalla tutela del reddito dei produttori agricoli, alla lotta al virus della tristeza, dal sostegno alla produzione attraverso misure europee ad hoc e ripristino del potenziale produttivo all’incremento dell’aggregazione e dell’organizzazione, fino alla promozione e alle azioni coordinate con la grande distribuzione organizzata.

Molti degli interventi previsti fanno riferimento anche a strumenti legislativi e di programmazione finanziaria già in essere che hanno consentito, ad esempio, un abbattimento della pressione fiscale per specifiche categorie di operatori del settore. Altri, invece, prevedono un orizzonte temporale di più lunga durata e potranno avvalersi anche dei risultati di specifici programmi di ricerca.
Ma l’intervento cardine è rappresentato da un adeguamento e potenziamento delle infrastrutture necessarie per la gestione del sistema di certificazione volontaria per l’attività vivaistica, sotto la responsabilità di uno dei Centri del Crea. In dettaglio, Gentile ha definito fondamentale la realizzazione di una nuova struttura vivaistica (screen-house) in un territorio che, sotto il profilo dell'’isolamento e della logistica, assicuri le necessarie garanzie fitosanitarie. La screen-house  sarà specializzata nell’attività di mantenimento delle piante di categoria “base” (destinate alla premoltiplicazione) e del materiale vegetale certificato per la produzione vivaistica.

Il progetto sarà finanziato dal Mipaaf come azione preliminare di un piano più ampio che prevede specifici interventi per supportare l’ammodernamento e l’adeguamento delle strutture vivaistiche, anche private, con l’obiettivo di adattare i protocolli di produzione in vivaio di materiale vegetale di varietà di interesse commerciale. Tale intervento prenderà anche in considerazione il settore dei portinnesti rispetto ai quali occorrerà un livello di attenzione ancora maggiore, in virtù del ruolo che hanno per l’agrumicoltura del futuro, come anche testimoniato dal dibattito in sala da parte degli intervenuti.