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Poco ma buono: il kiwi Armonia punta sulla linea premium
Eleuteri: raccolto in calo del 30% nella Piana del Sele ma grado brix da record
Produzione in netto calo ma qualità più elevata, rispetto al 2015, per il kiwi di Aop Armonia, la cui raccolta, nella Piana del Sele, è iniziata la prima settimana di novembre, in linea con gli anni precedenti. "Dopo i primi dieci giorni - spiega Marco Eleuteri, direttore commerciale dell'associazione con sede nel Salernitano - stiamo registrando una riduzione nei quantitativi di circa il 30% rispetto all'anno scorso, mentre i circa 8 gradi brix rappresentano il livello più elevato degli ultimi anni; dodici mesi fa non si superava quota 6,5-7".
Raccolta di kiwi nella Piana del Sele nella giornata di ieri
"Questo - puntualizza Eleuteri - ci permetterà di iniziare la campagna commerciale di DolceKiwi, la nostra linea premium per la quale garantiamo 12 gradi brix nella versione normale e 14 nella versione "Ready to Eat", già nella prima metà di dicembre. Ci aspettiamo quotazioni di mercato sensibilmente superiori a quelle dell'anno passato, e comunque tali da compensare la minor produzione". "Ad ogni modo - puntualizza il direttore commerciale di Aop Armonia - non cominceremo a distribuire prodotto sul mercato prima dell'inizio del prossimo mese, quando la qualità organolettica dei frutti raggiungerà gli elevati standard qualitativi che ci siamo prefissati per i nostri prodotti".
Le superfici destinate alla coltivazione di kiwi da parte del gruppo superano oggi i 100 ettari, buona parte dei quali coltivati con impianti nuovi non ancora in piena produzione. "Nel prossimo triennio - commenta al proposito Eleuteri .- dovremmo raddoppiare la produzione, attualmente attestata attorno alle 1.500 tonnellate; di questa, più della metà è attualmente in processo di conversione e tra due anni sarà biologica".
Malgrado il kiwi sia uno dei prodotti frutticoli italiani più export oriented, il mercato principale di Aop Armonia resta quello domestico, "dove - puntualizza ancora il manager - riusciamo a valorizzare meglio le superiori qualità organolettiche". L'export, tuttavia rimane un'opzione interessante. Eleuteri però si rammarica delle barriere in alcuni mercati ad altri non preclusi: "Da quest'anno anche noi possiamo esportare in Corea del Sud, mentre ci è ancora vietato esportare in Cina... Curioso il fatto che ad alcune regioni italiane sia consentito entrare in quello che oggi è il mercato asiatico più attrattivo e ad altre no: speriamo che questa "strana" situazione venga al più presto superata e sanata".