Il
pomodoro è l'ortaggio più consumato dai francesi - secondo i dati dell'Insee circa 13,9 chilogrammi all'anno per famiglia - e il ritrovamento del Tomato brown virus ha sollevato un certo allarme. La notizia, infatti, è stata rilanciata anche dai media generalisti, tanto da spingere l'
Aop Tomatoes de France a intervenire per gettare acqua sul fuoco. "ToBRFV è un virus vegetale, senza impatto sull'uomo - ha precisato l'organizzazione - è quindi importante non cedere a inutili sospetti, né escludere il pomodoro dal consumo quotidiano".
L'impressione è che le autorità francesi siano molto più sul pezzo di quelle italiane: anche nel nostro Paese il ToBRFV è stato trovato, ma dal Ministero non risultano ancora iniziative, tanto che la
Regione Siciliana sta facendo pressioni per un avere un piano di prevenzione (
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Il Tomato brown virus attacca la pianta e i frutti del pomodoro e
può infettare fino al 100% della serra. E' stato riscontrato per la prima volta in Israele nel 2014, poi il virus è stato trovato nel 2018 in Messico, Stati Uniti, Germania e Italia e infine nel 2019 nei Paesi Bassi, nel Regno Unito e in Grecia. Nei Paesi Bassi, il virus ha già causato gravi danni e danneggiato molte aziende agricole.
Aziende che ora in Francia sono molto preoccupate, come
Savéol, tra i principali produttori francesi che commercializza i suoi prodotti anche in Italia. La cooperativa bretone annuncia misure preventive: "Nel caso un nostro produttore dovesse riscontrare i sintomi caratteristici del virus ToBRFV, Savéol adotterà
misure immediate in coordinamento con enti pubblici". Davanti alla minaccia del virus, l'impresa ha annunciato che uno specifico
gruppo di monitoraggio e azione. Il pomodoro rappresenta per Savéol il 90% della produzione e quasi 180 milioni di euro di fatturato.