«Le patate? Sui mercati prezzi impossibili»

Il quadro catastrofico (e senza apparenti spiegazioni) di Alberto Roncagli (Marmocchi)

«Le patate? Sui mercati prezzi impossibili»
“Una situazione catastrofica e difficile da comprendere. Forse più dovuta a speculazioni che a motivi reali”. Questo il punto sulla campagna commerciale delle patate di Alberto Roncagli, responsabile commerciale della Marmocchi Angiolino, l’azienda di Argenta (tra le province di Bologna e di Ferrara) specializzata nel confezionamento e nella commercializzazione di patate e cipolle.

“La produzione – spiega Roncagli – è medio/bassa ma la qualità buona, eppure in Italia e in tutta l’area mediterranea il mercato registra quotazioni a dir poco impossibili, da 4-6 a un  massimo di 15-16 centesimi il chilo”.

Se in Francia il prodotto sta finendo, la Spagna non ha possibilità di stoccare il prodotto, che resta addirittura nei campi, mentre in Italia le giacenze fanno soffrire.



Secondo il manager, il problema è che, insieme ai tuberi di qualità, sono immessi sul mercato anche quelli compromessi dal maltempo e dalle basse temperature di questo inverno. “Patate - osserva Roncagli - che dovremmo evitare di ritirare. A farne le spese è la nostra professionalità, perché dovremmo decidere cosa va raccolto e cosa no. Il consumatore, d’altra parte, di fronte a un prodotto così, è costretto a fare altre scelte”.

“Per non parlare – conclude Roncagli – del pericoloso effetto boomerang che potremmo subire a fine mese quando inizieremo con le patate di Bologna”.

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