Salmonella e prezzi, Aiipa difende la quarta gamma in tv

Il responsabile del Gruppo, Conforti, a Mi manda RaiTre: massima sicurezza

Salmonella e prezzi, Aiipa difende la quarta gamma in tv
L’insalata di IV gamma è sicura: lo ha detto il responsabile del Gruppo vegetali di Aiipa IV gamma, Guido Conforti, in occasione della puntata di “Mi manda RaiTre” andata in onda martedì scorso, 29 novembre, che ha preso spunto dal recente studio pubblicato dalla rivista Applied and Environmental Microbiology secondo cui il taglio delle foglie favorirebbe la proliferazione del batterio di salmonella nei prodotti contenuti all’interno delle buste. 
I risultati emersi dalla ricerca condotta dall'università inglese di Leicester avevano avuto vasta esco, a fine novembre, sui media generalisti di tutto il mondo, Italia compresa, creando allarmismo e spingendo Aiipa IV gamma a un'argomentata difesa sui media.

Martedì il giornalista di "Mi manda RaiTre" Marco Donadio ha "inquadrato" il tema spiegando, in un servizio, che “le vendite di insalate pronte sono in crescita: nel 2015 le hanno acquistate tre italiani su quattro, 300 mila famiglie in più del 2014, e ne sono state consumate oltre 89 mila tonnellate per un valore di 633 milioni di euro”. 
E poi la "stoccata" sul prezzo: “Sono comode e veloci ma costano tantissimo: al supermercato, pur con lo sconto, le troviamo a 12 euro il chilo, ben sette volte di più rispetto al costo delle insalate fresche tradizionali”. Donadio conclude il servizio ricordando che "lo scorso anno è entrata in vigore una legge che assicura maggiore sicurezza a questi prodotti: basterà a scongiurare il rischio batteri?".


Guido Conforti

La linea torna quindi in studio, dove il conduttore Salvo Sottile e la giornalista Barbara Cataldi rimarcano l’incidenza del prezzo presentando alcune slides in cui viene messo a confronto il costo di mix insalate, carote fresche, cappuccina e lattuga nelle due versioni, fresche e di IV gamma. Conclusione tranchant: “La IV gamma non conviene”.

La parola passa a Conforti, chiamato a difendersi su due fronti: “se c’è differenza di prezzo è perché stiamo parlando di due tipologie di prodotto diverso; quello in busta include un notevole livello di servizio, che richiede tempo, e presuppone una grande attenzione dal punto di vista della sicurezza alimentare. Tutto ciò comporta dei costi”. 



E a proposito della ricerca dell’università di Leicester: “dimostra quello che tutti sapevamo già - commenta Conforti - ossia che nei liquidi dell’insalata può svilupparsi, se lasciamo fare, la salmonella. Ma devono essercene le condizioni. I pilastri per evitare rischi sono il controllo produttivo, il lavaggio dopo il taglio e la temperatura: la legge italiana, richiedendo che non superi gli 8 gradi nell'intero circuito, garantisce la massima tutela”.

Ma non si parla solo di prezzi e rischi legati alla salubrità: la trasmissione tocca anche l’aspetto nutrizionale. Debora Rasio dell’Università La Sapienza di Roma spiega che "lavando ripetutamente l’insalata si perdono vitamine e minerali che passano giorni nelle buste e danno nutrimento ai batteri... E poi dobbiamo rilavarla. Non sarebbe meglio prendere l’insalata fresca?”.

“L’obiettivo comune è far mangiare verdura, poi ognuno è libero di scegliere se acquistarla fresca o pronta", la replica di Conforti. "Noi il prodotto ai consumatori lo diamo sicuro, e a dimostrarlo è il fatto che non è mai stata segnalata un'allerta alimentare su insalate in busta in Italia. Tutti gli studi, in Italia, dicono che ci si può fidare”.

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