«Campagna mele tra problemi di conservabilità e spazi ristretti sui mercati»

Rivoira: «Produzione in calo del 15%, prezzi giù del 10%»

«Campagna mele tra problemi di conservabilità e spazi ristretti sui mercati»
Le varietà autunnali, come la Royal Gala, avevano un po' illuso gli operatori del comparto melicolo nazionale. L'esordio tutto sommato positivo, con il mercato che aveva risposto bene a un anticipo della produzione, ha poi lasciato strada a una stagione difficile per le mele, anche quelle piemontesi. La conferma arriva da Michelangelo Rivoira, vicepresidente di Rivoira Giovanni & Figli Spa, l'azienda di famiglia, e presidente di Kiwi-Uno Spa, che a Italiafruit News spiega come il mercato sia “tranquillo, più di quanto non si potesse prevedere due o tre mesi fa”.

L'imprenditore piemontese, parlando delle criticità di questa campagna, indica due problematiche: la conservabilità delle mele e gli spazi ristretti sulle piazze internazionali. “La qualità delle mele, mediamente, non è delle migliori – prosegue Rivoira – e tutte le varietà mostrano problemi di conservabilità, soprattutto le rosse”.

La campagna si appresta al rush finale e, come suggerisce l'imprenditore, “chi ha la merce in ordine può concludere bene. Ma non c'è entusiasmo e questo vale per tutta l'Europa, perché ci sono sempre meno spazi sui mercati. Quelli del Nord Africa sono estremamente pericolosi e limitati: Libia non pervenuta; Tunisia e Algeria erano sbocchi discreti, ma ora si sono ridotti; infine l'Egitto, destinazione su cui si concentravano molte spedizioni, per questioni politiche è diventato un mercato difficile. Mentre il Medio Oriente, con il crollo del prezzo del petrolio, assorbe meno rispetto al passato”.

Ma per Rivoira il vero nodo è l'embargo russo. “Abbiamo perso una destinazione strategica per le mele – osserva – difficile da recuperare perché la Russia sta investendo parecchio per diventare autosufficiente anche in questo comparto”.

Tornando al mercato, l'imprenditore piemontese spiega che, rispetto alla scorsa stagione, si vende con più difficoltà: “nonostante la nostra produzione sia stimata in calo del 15%, i prezzi hanno subito una flessione del 10-15%”.

In casa Rivoira, però, torna il sorriso quando si parla della mela Ambrosia. “E' un prodotto che funziona – commenta il vicepresidente dell'azienda cuneese – ha un mercato chiuso costituito da consumatori con un'alta fidelizzazione: chi la mangia continua a farlo. E sul fronte dei prezzi registriamo solo un leggero ribasso, veramente contenuto. Esportiamo con soddisfazione, ma la quantità è controllata e, quindi, più semplice da distribuire: abbiamo circa 400 ettari di Ambrosia, una produzione importante, ma gestibile anche in situazione di crisi. Queste sono le mele che gli americani mangiano più volentieri; l'export vale il 75%, rispetto a un 85-90% delle altre mele, grazie a Esselunga che le commercializza in esclusiva nel nostro Paese".

La mela del futuro, invece, è la Crimson Snow®. “Sarà una varietà di successo perché tardiva, commercializzabile anche a maggio e giugno in concorrenza con quelle che arrivano da oltremare. E' una mela dalla conservabilità eccezionale, bella con il suo colore rosso porpora. Non deluderà le aspettative. Come Club – conclude Rivoira - arriveremo nei prossimi tre anni a coltivarne 300 ettari”.

Maicol Mercuriali
Italiafruit News
maicol@italiafruit.net

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