LA RICERCA È IL FUTURO DELL'ORTOFRUTTICOLTURA: RESOCONTO DEL CONVEGNO SVOLTOSI A SAN MAURO PASCOLI IL 29 GIUGNO

LA RICERCA È IL FUTURO DELL'ORTOFRUTTICOLTURA: RESOCONTO DEL CONVEGNO SVOLTOSI A SAN MAURO PASCOLI IL 29 GIUGNO
"Alleati per l'ortofrutticoltura d'eccellenza in Emilia-Romagna: la ricerca incontra gli operatori della filiera" è il titolo del convegno che si è tenuto sabato 29 giugno a San Mauro Pascoli (Fc). L'evento promosso da Convase e dall'Orto di Pascoli, con il patrocinio del Comune di San Mauro Pascoli e della Regione Emilia-Romagna, mirava a creare un momento di scambio fra tecnici e addetti della filiera ortofrutticola regionale, oltre a presentare lo stato dell'arte della ricerca degli ultimi anni.
Durante la giornata sono stati presentati il Manuale di ortofrutticoltura (edizione Il Sole 24 Ore-Edagricole) e il volume di Arboricoltura generale (Edizione Patron), nuovi strumenti di aggiornamento per gli operatori delle filiere ortofrutticole.
"Abbiamo voluto organizzare un convegno per far conoscere lo straordinario lavoro del mondo della ricerca in ortofrutticoltura – spiega Paolo Ranalli, direttore del Cra - dipartimento trasformazione e valorizzazione dei prodotti agroindustriali -. Un lavoro che ha permesso al comparto di crescere e di diventare essenziale per l'agricoltura".
"La bilancia commerciale ortofrutta è di 1.062.103 tonnellate nel 2012 per un valore di 1.584.596.000 euro, mentre nel 2008 era di 931.848 tonnellate e 1.584.596.000 euro (Elaborazione Cso su dati Eurostat) - ha spiegato Carlo Pirazzoli, Dipartimento di Scienze agrarie dell'Università di Bologna -. Lo scambio di ortofrutta in Europa e nel mondo è in crescita". "In Italia – continua Pirazzoli - abbiamo una situazione altalenante nella bilancia tra import ed export. Per raggiungere più o meno gli stessi saldi in valore è necessario produrre molto di più con una conseguente riduzione della reddittività. Inoltre, i costi strutturali sono in crescita e i consumi tendono a calare (-2% dal 2003 al 2001). Su questa base dobbiamo pensare di valorizzare sempre di più il prodotto, aggregarlo, migliorare la sua logistica e dare una spinta innovativa dal punto di vista della produzione".
Il settore orticolo sta mettendo in campo uno sforzo importante per l'innovazione varietale e tecnica. "A fronte delle conseguenze negative sulle produzioni a causa del cambiamento climatico e dei parassiti - spiega Bruno Parisi, Cra-Centro di Ricerca per le Colture industriali Bologna - gli obiettivi del breeding della patata per il consumo fresco sono l'elevata lavabilità, l'uniformità dei calibri, la durata della dormienza, la resistenza all'addolcimento da freddo e da invecchiamento fisiologico, il valore organolettico-sensoriale, la resistenza alle fitopatie non parassitarie, la resistenza agli stress abiotici e biotici. Per il pomodoro da mensa, invece, siamo concentrati sull'uniformità della forma e delle dimensioni, sull'intensità del colore, la resistenza alle spaccature, l'elevata sapidità, l'elevata shelf-life, la scarsa perdita di succhi placentari dopo il taglio, la resistenza ai patogeni tellurici e alle malattie virali e ai funghi".
Allo stesso modo la frutticoltura sta investendo molto nell'innovazione varietale e colturale per dare ai produttori nuove opportunità di reddito e ai consumatori un prodotto di qualità. "La mela è un frutto di grande interesse - spiega Silviero Sansavini, Università di Bologna -. Negli ultimi anni il miglioramento genetico in Europa ha puntato a migliorare la resistenza agli stress biotici e abiotici, ad elevare la qualità dei frutti, l'architettura delle branche e dell'habitus vegetativo, per arrivare a portinnesti utili e a una maggiore efficienza produttiva degli alberi".
Un discorso a parte invece è stato fatto per le fragole. "Fragole buone da mangiare, di qualità e che soddisfino le esigenze del consumatore - spiega Walther Faedi, direttore del Cra-Unità di ricerca per la frutticoltura Forlì -. Tra i parametri vincenti ci sono la dolcezza, la consistenza e una lunga shelf life dei frutti. Senza dimenticare l'aroma. Il breeding pubblico e privato sta lavorando molto per dare ai propri produttori nuove varietà sempre più performanti e in grado di soddisfare le richieste del mercato. Per rimanere competitivi è necessario trovare valide alternative alle varietà tradizionali. Il nostro gruppo di lavoro del Cra, infatti, ha attivato una rete di azioni di breeding che interessa le principali aree produttive italiane".
Anche il pesco è soggetto ad elevata attività di miglioramento genetico. "I principali obiettivi del breeding peschicolo – spiega Alessandro Liverani, Cra-Unità di ricerca per la frutticoltura Forlì - sono l'adattabilità ambientale, il miglioramento dell'aspetto, delle qualità organolettiche, della consistenza e della conservabilità della polpa, oltre ad una migliore gestione della maturazione del frutto sulla pianta, con una particolare attenzione agli aspetti nutraceutici e alla resistenza alle malattie".
Per incentivare il consumo di frutta e verdura inoltre "negli ultimi anni sono nati vari programmi di promozione - spiega Giorgia Faedi di Apofruit -. 'Frutta nelle scuole' ad esempio intende spingere il consumo di questi prodotti tra i bambini, sviluppare una capacità di scelta consapevole, migliorare la competitività del settore ortofrutticolo, realizzare un più stretto rapporto tra il produttore-fornitore e il consumatore".
Infine, è stato affrontato il tema delle risorse e della loro scarsità. Dal 1911 al 2011 la popolazione mondiale è quadruplicata e l'agricoltura ha decuplicato la produzione con forte riduzione del numero di lavoratori agricoli. Nei prossimi 20 anni la popolazione crescerà di altri 1,6 miliardi di persone e occorrerà raddoppiare ancora la produzione di alimenti, ma senza ulteriore abbattimento di foreste e danni ambientali, senza inquinare con fertilizzanti e agrofarmaci e senza un ulteriore uso d'acqua di buona qualità. Tutto questo è possibile aumentando l'efficienza delle piante, ricorrendo a piante resistenti ed alla lotta biologica e aumentando l'efficienza dell'acqua irrigua.
"Il sud Europa è sottoposto ad un cambiamento climatico - spiega Paolo Mannini, direttore del Cer-Consorzio per il Canale emiliano romagnolo - con aumento medio delle temperature e diminuzioni delle precipitazioni. Questa situazione porterà ad una carenza d'acqua generalizzata. Basti pensare che la siccità del 2012 ha determinato il record dei prelievi idrici del Cer, con il massimo storico di 344 Mm3 derivati dal Po. Per ovviare a questa situazione è necessario ripensare le politiche per la tutela dell'ambiente e delle risorse indispensabili per il mantenimento della vita. Un'attenzione particolare va posta all'acqua, risorsa fondamentale per ogni tipo di attività produttiva. Nella proposta di regolamento per lo Sviluppo rurale 2014-2020 l'acqua assume un ruolo fondamentale: ben due priorità fanno riferimento al tema dell'acqua. Degna di riflessione è la proposta relativa al finanziamento degli investimenti in infrastrutture irrigue. L'articolo 46 nella sua formulazione originaria considerava ammissibili al contributo comunitario soltanto gli investimenti che portano alla riduzione dell'uso dell'acqua di almeno il 25%. È fondamentale attuare buone pratiche agronomiche e colturali per usare l'acqua in modo corretto e sostenibile. L'acqua è un patrimonio prezioso che va salvaguardato. Inoltre l'acqua è indispensabile per fare quantità e qualità".

A cura di Lorenzo Cricca

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