Pink Lady, un modello associativo che guarda al futuro

Equità, responsabilità, condivisione, risultati e innovazione: come cresce l'associazione

Pink Lady, un modello associativo che guarda al futuro

L’associazione Pink Lady guarda al futuro e lo fa integrando aspetti economici, ambientali e sociali con l’obiettivo finale di generare e distribuire valore lungo i vari anelli della filiera. Se ne è parlato mercoledì al convegno “Pink Lady Europe, un modello di filiera che guarda al futuro” tenutosi durante la prima giornata di Macfrut (mercoledì 8 maggio, ndr). Durante l’appuntamento, l’associazione ha fatto il punto su quanto realizzato finora sia in ambito produttivo a livello sociale e di sostenibilità.
Quello di Pink Lady è un approccio collaborativo e mutualistico che coinvolge tutti gli attori della filiera, dalla produzione alla distribuzione, con l'obiettivo di promuovere una produzione agricola etica, sostenibile e responsabile. Il “Club” Pink Lady® si basa su principi di trasparenza, integrità e rispetto per l'ambiente, e si concentra sull'importanza della collaborazione e della condivisione di valori comuni tra tutti i partecipanti alla filiera.
La scelta del palco della fiera di Rimini non è stata casuale: in Emilia-Romagna, infatti, risiede il 60% della produzione italiana, che complessivamente conta 2.455 produttori, 21 stazioni di confezionamento, situate nel cuore delle zone di produzione (Alto-Adige ed Emilia Romagna) e in prossimità dei frutteti, e 2. 975 impieghi sostenuti dal settore Pink Lady® in Italia, di cui 1.140 posti di lavoro diretti.

All’appuntamento è intervenuto Thierry Mellenotte, direttore generale dell’associazione Pink Lady Europe, che ha detto: “Dentro al Dna di Pink lady c’è il successo presente e futuro basato sui valori di equità, responsabilità, condivisione, risultati e innovazione”.
E ha aggiunto: “La filiera Pink Lady è stata creata su valori di collettività, di performance e di responsabilità condivisi. Negli ultimi anni abbiamo lavorato sulla valorizzazione delle competenze agricole e commerciali, in una logica di differenziazione della marca, per generare e distribuire valore lungo tutta la filiera della mela Pink Lady®. Al centro della strategia c’è la Carta degli Impegni, che stabilisce una serie di obiettivi e azioni volte a ridurre l’impatto ambientale della produzione, a promuovere il benessere degli agricoltori e delle comunità locali e a garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti. La filiera prosegue il suo approccio innovativo per rimanere marchio leader in Europa. E la crescita in un mercato complesso, con un aumento del 20% dei volumi di vendita, ne testimonia il successo”.
Tra i principali “Impegni” della Carta ci sono: la Sostenibilità Ambientale, che viene perseguita attraverso la riduzione dell’impatto ambientale nella filiera di produzione, la gestione delle risorse idriche, la cura e la salute del suolo cui l’Associazione contribuisce con un impatto positivo. Pink Lady® Europe si impegna al fianco dei produttori per una migliore distribuzione del valore, per consentire loro di investire in soluzioni sostenibili e una produzione sempre più responsabile: il benessere degli agricoltori si sostanzia attraverso condizioni di lavoro dignitose, formazione e supporto ai produttori per l'adozione di pratiche agricole sostenibili. 
E’ un approccio che si riflette sui territori, che Pink Lady® Europe contribuisce a rivitalizzare grazie alla sostenibilità delle proprio impatto sulle comunità, promuovendo l’economia circolare a livello locale. Si manifesta anche attraverso la qualità e sicurezza dei prodotti, che sono sottoposti a rigorosi controlli di qualità e sicurezza alimentare lungo tutta la filiera, e la promozione della biodiversità, cui Pink Lady® Europe si impegna attivamente attraverso la conservazione degli habitat naturali e la protezione delle specie vegetali e animali presenti nei territori di produzione.

In apertura dei lavori, ha preso la parola anche Luca Camanzi, professore di Economia Agraria e Alimentare presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna per analizzare l’evoluzione del mercato con un focus sul tema della sostenibilità come leva per aumentare la competitività e il valore delle imprese.
“Abbiamo analizzato lo scenario globale tra pandemia e lockdown, intensificazione e ampliamento dei conflitti, cambiamento climatico, evoluzione demografica: la prospettiva di consumo ruota intorno a questi temi a cui dobbiamo guardare per la nostra attività di business. Pink lady è fortunatamente un modello associativo che guarda al futuro e coglie l’essenza del mondo che stiamo vivendo”. 
In particolare, Camanzi ha presentato i primi risultati di uno studio condotto nell’ambito di un progetto internazionale da lui coordinato: il progetto MED-LINKS, che ha l’obiettivo di offrire soluzioni per migliorare la sostenibilità delle filiere ortofrutticole del Mediterraneo. Dai dati della ricerca emerge come la sostenibilità, spesso collocata tra le voci di costo di un’azienda, sia piuttosto uno strumento per aumentare la competitività e il valore delle imprese e, nel lungo termine, mette le imprese al riparo dai cambiamenti repentini delle condizioni di mercato.

“Le forti tensioni internazionali e i cambiamenti climatici, politici ed economici portano le famiglie italiane a ridefinire le proprie priorità e scelte di acquisto alimentari: pesano fattori che vanno oltre la sfera strettamente economica e includono sempre più frequentemente valori ambientali, etici e sociali – ha evidenziato il professore Camanzi - Per le imprese del settore ortofrutticolo, questi nuovi profili di consumo rappresentano certamente una sfida, ma sono anche un’opportunità per contribuire a riorientare le strategie aziendali verso la creazione di un valore condiviso con tutta la collettività e intraprendere così un percorso di sviluppo sostenibile per tutta la filiera nel medio-lungo periodo”.

A moderare il convegno è stato Salvo Garipoli, market manager Italia per Pink Lady, che ha commentato così il convegno: “Con questo appuntamento, Pink Lady si qualifica e fa sentire la sua voce all’interno del Macfrut per rappresentare la sua filiera e rappresentare la propria visione del presente e del futuro, dello sviluppo di una marca interessante per il reparto ortofrutta e nello specifico delle mele”.

Sono poi intervenuti differenti attori di filiera portando la loro esperienza diretta, nell’obiettivo comune di creare un futuro migliore per le generazioni future. 

Mauro Grossi, Referente CSR Italia dell’associazione Pink Lady® Europe, Gruppo Salvi - Unacoa ha rimarcato l’importanza della sostenibilità: “In questi anni l’organizzazione ha avviato un programma di attività legate alle tematiche relative alla responsabilità sociale d’impresa, pensata come un approccio evoluto del mercato; l’obiettivo è di parlare alle persone, non solo al consumatore finale, e questo significa comunicare con trasparenza, in maniera autentica, verso tutti gli stakeholder. Il risvolto positivo sui valori del brand è stato profondo e potente”.
Il progetto “Adotta un Albero” ne è un esempio tangibile: è un’operazione di trasparenza che offre l’opportunità di conoscere tutto sullo sviluppo del melo, dalla fioritura alla raccolta e che nel 2023 ha riunito ben 6 mila adottanti entusiasti di partecipare all’iniziativa.

Matteo Mazzoni, del Comitato New generation di Pink Lady® Europe, Gruppo Cico-Mazzoni, ha evidenziato il ruolo del Comitato New Generation di Pink Lady® Europe nel coinvolgere le nuove generazioni in una produzione agricola sostenibile e responsabile: “New Generation è l’organo interno all’associazione, composto da giovani coltivatori, vivaisti, rappresentanti commerciali e manager di distributori autorizzati con il compito di portare la voce delle giovani generazioni nel cuore del CDA”. E, infatti, ai giovani Pink Lady® assicura un accesso privilegiato ai frutteti, attraverso un accompagnamento e un aiuto tecnico e tecnologico, oltre a garantire la sicurezza di una corretta remunerazione. 

Ma cosa significa essere un produttore Pink Lady®?
Lo ha spiegato Giuliano Donati, produttore di Pink Lady® Emilia-Romagna, gruppo Granfrutta Zani: “Essere un produttore Pink Lady innanzitutto vuol dire far parte di una comunità di persone che collaborano quotidianamente e si impegnano per un risultato soddisfacente e sostenibile. Le caratteristiche di un Produttore di mele a Marchio Pink Lady® sono: mani sapienti, mente accesa e carattere forte per affrontare quotidianamente tutte le sfide con cui la produzione si confronta. Un produttore Pink Lady® deve dimostrare di possedere competenze in diversi campi, di potersi assumere gli innumerevoli impegni che sono alla base della responsabilità che ci vogliamo assumere nei confronti dei Consumatori, dell’ambiente, della società con cui viviamo a stretto contatto, nel rispetto della biodiversità, in poche parole vogliamo coltivare i nostri frutteti, nonché i nostri sogni, senza precludere tutto questo alle generazioni future”.

In chiusura gli interventi di altre due voci all’interno della Gruppo: quella di Martino Benzoni, agricoltore presso la Cooperativa Apofruit, distributore autorizzato Pink Lady®, che ha raccontato: “Il tema del valore condiviso l’ho vissuto in prima persona nella mia azienda agricola, che è cresciuta e si è sviluppata grazie a Pink Lady®, che ci ha sostenuto nella ricerca e nell’innovazione, sviluppando strumenti utili a tutta la coperativa”.

Agire e pensare nel lungo termine, con una visione strategica, sono essenziali per Hannes Tauber, responsabile marketing di VOG, che sottolinea: “Pink Lady® ha una visione nel lungo termine, che è fondata sulla capacità di impegnarsi con continuità e ‘mantenere la promessa’ commerciale: sono due elementi distintivi difficilissimi nel mercato ortofrutticolo, perché abbiamo a che fare con un prodotto naturale. Il lavoro di squadra è fondamentale e il modello associativo Pink Lady riesce a unire davvero; e poi c’è il marchio che ha una sua personalità, un carattere distintivo e riesce a dialogare con i consumatori, permettendoci di trasmettere valori”.    (am)