Pink Lady, la mela premium che spicca sul mercato

Volumi in crescita del 20% e una forte vocazione alla sostenibilità

Pink Lady, la mela premium che spicca sul mercato

In un contesto di mercato complesso, Pink Lady sta registrando ottime performance, tra volumi in crescita, un brand ormai affermato e una comunicazione che abbraccia e promuove tutte le sue attività di sostenibilità. Con Salvo Garipoli, Market manager Italia per Pink Lady, abbiamo delineato i contorni di questa campagna.

“I volumi sono cresciuti del 20% rispetto allo scorso anno, che è stata comunque una stagione di grandi volumi esitati - spiega Garipoli a IFN – tuttora stiamo continuando con un buon andamento, considerata l’intensa competizione che deriva da altri club e marche riconosciute dal mercato”. E aggiunge: “Pink Lady sta guadagnando quote di mercato e cresce in penetrazione, nonostante il contesto dei consumi non sia dei più ‘facili’ ”.
Il club ha inoltre individuato aree di lavoro per un presidio sempre più rilevante nei retailer sia italiani che esteri.

Brand e comunicazione, quale ruolo
Sul fronte trade marketing, il club ha incrementato la presenza del brand sia al punto vendita (soprattutto a inizio stagione, a San Valentino e in primavera), sia rilanciando l’immagine del prodotto tramite i media classici e percorsi votati al digital.
“Lavoriamo costantemente sulla nostra immagine e anche nello spot lanciamo il messaggio ‘Cosa fa Pink Lady per te' – spiega Garipoli – è il nostro modo per dare valore al prodotto, alla filiera e sostenerne efficacemente l’immagine per spiegarne funzionamento e sostenibilità al consumatore”. 
“L’obiettivo - continua - è coinvolgere il consumatore spiegando le caratteristiche del prodotto e renderlo cosciente e partner di una filiera evoluta che si nutre di valori reali in fase di produzione e valorizzazione di areali vocati”.
Sulla stessa scia si colloca l’iniziativa “Adotta un albero” (clicca qui per approfondire:  ) e il programma “Bee Pink”.

Sostenibilità è coscienza dei valori
Per Pink Lady fare sostenibilità significa diffondere la conoscenza dei valori fondanti della propria filiera. “Quando i consumatori comprano Pink Lady, non scelgono solo un prodotto buono ma le migliori competenze che insistono sul fronte produttivo e che si traducono in una corretta produzione e selezione nel rispetto della biodiversità”, dice Garipoli.
I valori rappresentati dalla mela spiegano il suo posizionamento premium a livello di prezzo, superiore rispetto agli altri frutti. “La scelta dei consumatori deve essere premiale, considerato che parliamo di un frutto dalle elevate caratteristiche organolettiche”, sottolinea il Market manager. E continua: “Pink Lady è stata tra le prime realtà ortofrutticole a guardare alla sostenibilità: ambiente, produttori, territori, consumatori sono i pilastri della propria “Carta degli Impegni”. E per ciascuna tematica ha individuato impegni specifici: una giusta remunerazione per il produttore, lavoro di ricerca per sostituire la plastica con vassoi in cartone, pratiche in campo volte a preservare la biodiversità e la protezione delle api. Inoltre, abbiamo lanciato per primi il Pink Lab per raggruppare idee innovative per R&D e supporto alla filiera, con un’attenzione particolare volta a garantire l’integrazione delle nuove generazioni nei board decisionali. Si tratta di elementi che compongono un percorso continuo e articolato di miglioramento, diventano priorità di natura operativa e corrispondono alla volontà del brand di assumersi la responsabilità che un leader, nel proprio segmento, deve sapere esprimere”.

La partecipazione al Macfrut
Quest’anno Pink Lady parteciperà alla fiera in uno spazio dedicato al padiglione B3 stand 89. “La partecipazione in fiera conferma il nostro impegno nei confronti della filiera e abbiamo in programma anche un’attività di comunicazione diretta agli stakeholder in collaborazione con l’Università di Bologna – spiega Garipoli – in particolare, metteremo a confronto le richieste del mercato e il posizionamento di Pink Lady identificando i driver di rilievo del consumatore italiano. Siamo convinti sempre più che la consapevolezza dei valori di sostenibilità vada condivisa con chi sceglie sia lato sell-in che sell-out. Siamo in un tempo in cui chi fa, deve anche sapere raccontare le proprie azioni”.

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