Nuovo record per le importazioni di ortofrutta: il saldo si riduce a 4 cifre

Il saldo commerciale a volume si riduce a 4 cifre , ma tiene (si fa per dire) a valore: -28%

Nuovo record per le importazioni di ortofrutta: il saldo si riduce a 4 cifre

L’import prosegue la sua corsa senza sosta toccando nuovi record, mentre l’export tricolore si difende solo a valore. È questo, in sintesi, ciò che emerge dall’aggiornamento a novembre dei dati import-export del settore ortofrutticolo, analizzati dal Monitor Ortofrutta di Agroter.

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Così a novembre tocchiamo il record (in negativo) del saldo commerciale a volume, in difetto di quasi 500 mila tonnellate ed in crescita esponenziale rispetto allo scorso anno. Una tendenza in atto da inizio 2023 e che difficilmente sarà stravolto dai dati di dicembre che usciranno il mese prossimo. Fortunatamente il saldo a valore rimane ampiamente positivo, con oltre 450 milioni di euro, ma il trend è in calo del 28% rispetto al 2022.

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Dalla disamina delle principali macrocategorie, i volumi esportati di legumi e ortaggi, agrumi, frutta secca e frutta tropicale sono in crescita fra il 2 e 16%. Tuttavia, basta la performance negativa della frutta fresca (-6%) ad azzerare il risultato complessivo. 
Analizzando i dati a valore, tocca alla frutta secca vestire i panni della guastafeste con un calo del 13%, ma in questo caso le performance positive di categorie di “peso” come la frutta fresca (+6%) e, soprattutto, legumi/ortaggi (+20%) controbilanciano ampiamente, generando così un dato complessivo in crescita del 9%.

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Per quanto riguarda le importazioni si notano una sfilza di segni più in tutte le macrocategorie, a parte gli agrumi a volume (-5%). Tuttavia, il dato è decisamente compensato dal risultato a valore, pari a +16%. 
Per farla breve, gli acquisti dall’estero sono in crescita a doppia cifra tanto a volume (+14%) quanto a valore (+15%).

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L’analisi specifica al mese di novembre mostra dei risultati interessanti, in chiave export, per alcune famiglie. È senza dubbio il caso delle banane, in aumento di oltre 50 punti percentuali a volume, che si fermano a poco più di 10 mila tonnellate divenendo - a buon titolo - fra i prodotti più importanti per le esportazioni italiane. Non sono da meno le arance (+48% a volume e + 59% a valore) ma il primato (a valore) spetta al kiwi grazie ai 126 milioni di euro fatturati in giro per il Mondo. 

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A volume, invece, svettano le mele anche se in leggero calo rispetto allo scorso anno (-3%). Fra gli ortaggi, il pomodoro conferma un altro mese di ottime performance raddoppiando sia la quantità che il valore esportato. Ottimo risultati anche per le brassiche, il comparto lattughe, i ravanelli e le carote che mostrano trend di crescita a doppia cifra a valore.
Fra le importazioni è significativa la crescita del kiwi (+81% a volume e +63% a valore), figlia della ben nota carenza produttiva che ha colpito il Belpaese. Situazione analoga, seppur con valori assoluti inferiori, per clementine e uva da tavola. (gc)

Ha collaborato Alberto Biffi

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