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Aiuti per l'embargo russo, altre mille tonnellate all'Italia
L'Ue riattribuisce le quote non utilizzate da sette Paesi, Polonia prima beneficiaria. I commenti
Aiuti comunitari per l'embargo russo, arrivano mille tonnellate in più per l'Italia. La Commissione europea ha, infatti, attribuito i quantitativi non utilizzati da sette Paesi riassegnandoli ai principali Stati produttori. La decisione è contenuta nel Regolamento delegato Ue 2017/376 del 3 marzo scorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del giorno successivo.
Al fine di prevenire turbative del mercato dell'ortofrutta a causa della chiusura di Mosca, l'Ue aveva fissato quest'estate, per il secondo anno consecutivo, i quantitativi di prodotti assegnati agli Stati membri e il proprio sostegno per prodotto e per destinazione.
Il regolamento delegato - il 2016/921 - aveva stabilito inoltre che le quote non utilizzate avrebbero potuto essere "ridirette" verso i mercati di altri Paesi. Gli Stati membri erano liberi di decidere in quale misura avvalersi del quantitativo e l'eventuale scelta in tal senso, da comunicarsi alla Commissione entro il 31 ottobre 2016, doveva specificare la parte non utilizzata.
Germania, Danimarca, Lussemburgo, Slovacchia, Slovenia, Austria e Regno Unito hanno notificato alla Commissione la loro decisione di non avvalersi del rispettivo quantitativo o di parte di esso, lasciando così via libera alla riattribuzione.
Principale beneficiaria della misura è la Polonia, con circa 7.700 tonnellate; quindi Spagna (tremila), Belgio (2.400), Grecia (1.100) e Italia (1.080 ton), cui quest'estate erano state assegnate 13.900 ton. Attorno alle mille tonnellate anche i Paesi Bassi. Volumi inferiori, pari a circa 300 ton, per Cipro, Croazia e Portogallo. Saranno ora gli Stati membri a decidere a quali prodotti assegnare i quantitativi.
"Non si tratta di volumi esorbitanti, ma è comunque un buon risultato", il commento del direttore di Unaproa, Stefano Franzero. "Va riconosciuto al ministero delle Politiche agricole di aver fatto la propria parte accogliendo le nostre richieste: da settembre, quando abbiamo avuto la certezza che alcuni Stati non avevano usufruito della quota, abbiamo spinto chiedendo una ridistribuzione e il Mipaaf si è speso in tal senso nei confronti dell'Unione Europa. Speriamo che questa riattribuzione, effettuata per la prima volta, crei un precedente anche nei confronti di altre situazioni".
"Apprezziamo l'impegno del ministero, è passato il principio che i Paesi produttori meritano maggiore attenzione, anche se i quantitativi riconosciuti all'Italia sono veramente contenuti", dice il direttore di Italia Ortofrutta Vincenzo Falconi. "L'obiettivo principale deve essere quello di riuscire ad affrontare in maniera struttura e organica le crisi di mercati".