Il risparmio idrico spinge il business di Irritec

Il gruppo siciliano presente in 120 Paesi. Le nuove tappe dell'espansione

Il risparmio idrico spinge il business di Irritec
La marcia dell’agricoltura verso la sostenibilità si può leggere anche nei numeri di Irritec, azienda siciliana tra i leader mondiali nel settore dell’irrigazione di precisione. La necessità di investire nel risparmio idrico, per esempio, sta portando l’impresa verso risultati importanti, a testimonianza che il settore con le sue soluzioni innovative è decisamente dinamico.



Irritec in questi giorni è presente ad Eima International e ieri il general manager Francesco Quagliozzi ha ricordato i risultati del gruppo, durante l’incontro “Irritec. Irrigazione sostenibile di precisione”. “Abbiamo numeri in crescita nonostante la pandemia, 200 milioni di fatturato nel 2020 con una previsione di crescita del 15% nell’anno in corso – questo il quadro di Quagliozzi – Le previsioni di sviluppo sono favorevoli, la tendenza a investire nel risparmio idrico ci dà grandi possibilità di crescita anche a medio lungo termine, ma la sfida che abbiamo davanti è quella delle materie prime”.



Il direttore commerciale Philippe Lejeune ha ricordato la presenza di Irritec in 120 Paesi: know-how italiano che prende la via dell’export, ma che sta facendo crescere anche tanti partner locali seguendo una filosofia “glocal”. Un contesto dove la formazione è un fattore rilevante e che si traduce in investimenti come l’Academy e l’Agrilab in Senegal, per esempio.



Il fondatore di Irritec, Carmelo Giuffrè, ha ricordato l’importanza di essere leader nell’innovazione, di aver saputo evolvere l’irrigazione a goccia comprendendo le esigenze dei mercati e stringendo partnership fondamentali con le istituzioni, in Italia e nel mondo. “Il Covid ha contribuito a mettere in luce i nostri punti deboli e ha dato il la a disegnare la strategia del futuro – ha illustrato l’imprenditore – Nuove filiali in Senegal e in Perù, terzo Paese sudamericano con una nostra presenza diretta dopo Brasile e Cile. L’operazione in Senegal l’abbiamo portata a termine con il nostro partner Scovi Impianti: crediamo nelle potenzialità dell’Africa. Oggi però ci troviamo davanti a costi di trasporto più che triplicati e questo ci ha portato a produrre in loco nei mercati di destinazione con la realizzazione di nuovi stabilimenti. La logistica e i suoi tempi – ha concluso Giuffrè – è una sfida da vincere”.

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