«La siccità comincia a farci paura»

Cab Massari: costi pesanti per irrigare patate, cipolle e frutteti. Colture estensive a rischio

«La siccità comincia a farci paura»
Dal gelo al pericolo siccità, il passo è breve. E’ ancora presto per parlare di allarme per il settore agricolo, ma sta di fatto che nel Nord Italia i produttori di tuberi, bulbi, frutta e soprattutto di colture estensive stanno cominciando a preoccuparsi - e non poco - per la mancanza di pioggia.

In Emilia-Romagna, per esempio, non piove praticamente da due mesi. “La situazione attuale legata agli effetti della siccità non è gravissima, perchè le aziende agricole stanno comunque irrigando attraverso l’acqua messa a disposizione dal Consorzio di Bonifica per il canale Emiliano Romagnolo”, commenta a Italiafruit News Fabio Zannoni, responsabile tecnico della Cab Massari di Conselice (Ravenna).

“Se però nei prossimi 10-15 giorni non pioverà per bene (almeno 20-50 millimetri), il problema diventerà molto serio. Soprattutto per le colture estensive come il grano, l’orzo e l’erba medica che, solitamente, non vengono irrigate”, prosegue.



Anche quest’anno nella Pianura Padana si è verificata, in pratica, la siccità già vista nell’inverno 2020. “Durante gli ultimi anni si stanno alternando con maggiore costanza periodi in cui piove molto a periodi prolungati di siccità. Magari, al termine dell’anno, la quantità di acqua piovuta dal cielo è sempre la stessa, ma viene distribuita male nel tempo. E, di conseguenza, l’agricoltore è obbligato a sostenere un aggravio dei costi per l’irrigazione, come sta accadendo adesso per patate, cipolle e giovani frutteti”.

Per quanto riguarda patate e cipolle, il tecnico emiliano-romagnolo registra un calo importante delle superfici nelle zone vocate di Conselice, Massa Lombarda e Medicina. “Noi quest’anno abbiamo piantato una decina di ettari di patate, tutte in biologico, e 15 ettari di cipolle convenzionali (tra bianche, rosse e dorate). Queste ultime vengono da due annate consecutive di prezzi molto bassi al produttore. Anche i pataticoltori non se la sono passata benissimo nell’ultimo anno ed hanno scelto di ridurre fortemente gli investimenti, viste anche le alte spese di gestione che impone questa coltura”.

Il gelo delle scorse settimane, intanto, ha danneggiato in maniera importante le produzioni peschicole della cooperativa. “Per diverse mattine ci sono state temperature minime di meno 4,5-5 gradi centigradi a Conselice, dove abbiamo tutti i nostri pescheti. Le gelate hanno praticamente azzerato tutte le varietà precoci e medio-precoci, tra cui Big Bang, Royal Glory, Big Top, Sugar Time e Rebus - conclude Zannoni - Pare che le varietà tardive da industria come Red Haven, Maria Marta e le percoche si siano salvate. La percentuale dei danni, in ogni caso, la potremmo valutare chiaramente verso fine aprile”. 

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