Attualità
«Pomodori, in campagna prezzi astronomici»
Pavan: «Le fitopatie hanno ridotto la produzione. La Gdo non lo dimentichi»
Poco, pochissimo pomodoro in Sicilia. E i prezzi decollano. Ma i valori alti alimentano tensioni lungo la filiera: chi compra al mercato poi non sempre riesce a farsi corrispondere prezzi adeguati dalla distribuzione; chi ha in mano la produzione deve però fare i conti con volumi falcidiati da ToBRFV e fitopatie varie.
"In campagna si sono raggiunti prezzi astronomici, non sempre corrisposti dalla Gdo - spiega a Italiafruit News Massimo Pavan, coordinatore del Comitato di prodotto Pomodoro da mensa dell'OI Ortofrutta Italia - A fare il prezzo è il Mercato di Vittoria e vediamo che il ciliegino si attesta attorno ai 2,50 euro il chilo, 3 euro per il datterino e 2,40 per il piccadilly. Prezzi elevati, è vero, ma è tutto legato alla mancanza di prodotto causata dalle fitopatie che stiamo subendo in produzione, ci sono realtà che per il Tomato brown rugose fruit virus sono state costrette ad estirpare il 50% degli impianti. Stanno scappando di mano i costi produttivi".
Un autunno con prezzi elevati, ma fino a poco tempo fa la situazione era ben diversa. "In estate è stato un bagno di sangue - ricorda l'imprenditore - con il ciliegino pagata 50 centesimi il chilo quando i costi di produzione sono 1,3-1,4 euro il chilo: abbiamo lavorato rimettendoci un sacco di soldi. Ora che, nonostante le difficoltà in campagna e sul mercato, potremmo tirare un sospiro di sollievo, abbiamo difficoltà a farci riconoscere il giusto prezzo: quando i prezzi sono bassi la distribuzione fa finta di niente, ma poi quando si alzano dicono di non poter pagare certi valori... Si hanno due pesi e due misure. Con tutti i problemi in campagna che ci sono stati, se il mercato non darà remunerazione il comparto si farà male".
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"In campagna si sono raggiunti prezzi astronomici, non sempre corrisposti dalla Gdo - spiega a Italiafruit News Massimo Pavan, coordinatore del Comitato di prodotto Pomodoro da mensa dell'OI Ortofrutta Italia - A fare il prezzo è il Mercato di Vittoria e vediamo che il ciliegino si attesta attorno ai 2,50 euro il chilo, 3 euro per il datterino e 2,40 per il piccadilly. Prezzi elevati, è vero, ma è tutto legato alla mancanza di prodotto causata dalle fitopatie che stiamo subendo in produzione, ci sono realtà che per il Tomato brown rugose fruit virus sono state costrette ad estirpare il 50% degli impianti. Stanno scappando di mano i costi produttivi".
Un autunno con prezzi elevati, ma fino a poco tempo fa la situazione era ben diversa. "In estate è stato un bagno di sangue - ricorda l'imprenditore - con il ciliegino pagata 50 centesimi il chilo quando i costi di produzione sono 1,3-1,4 euro il chilo: abbiamo lavorato rimettendoci un sacco di soldi. Ora che, nonostante le difficoltà in campagna e sul mercato, potremmo tirare un sospiro di sollievo, abbiamo difficoltà a farci riconoscere il giusto prezzo: quando i prezzi sono bassi la distribuzione fa finta di niente, ma poi quando si alzano dicono di non poter pagare certi valori... Si hanno due pesi e due misure. Con tutti i problemi in campagna che ci sono stati, se il mercato non darà remunerazione il comparto si farà male".
Per Pavan l'attuale situazione potrebbe andare avanti sino a Natale. Oltre al ToBRFV c'è anche l'incognita Covid-19 e lockdown. "Non dimentichiamoci che per il pomodoro l'Horeca è un canale importante - conclude - In questo momento non te ne accorgi, perché c'è poco prodotto e la Gdo assorbe i volumi, ma se la produzione aumenterà sarà dura".