Ortofrutticola Viterbese potenzia la filiera delle brassiche

Ortofrutticola Viterbese potenzia la filiera delle brassiche
L’Op Ortofrutticola Viterbese Società Cooperativa Agricola, nata con l’obiettivo di potenziare l’attività dei singoli produttori ortofrutticoli viterbesi, ha trovato ampio consenso tra gli operatori del settore. Ad oggi l’Op coltiva circa 700 ettari di brassiche per undici mesi all’anno e commercializzati per dodici, grazie a programmi di produzione in aree con caratteristiche pedoclimatiche diverse, al fine di poter garantire continuità di prodotto a Gdo e consumatori.

Le crescenti esigenze del mercato hanno reso inevitabile la necessità di agire nell’ottica di un progetto che andasse a rafforzare e potenziare la filiera delle brassiche, uno dei prodotti di punta del mercato ortofrutticolo viterbese, ma che incontra non pochi problemi sia dal punto di vista qualitativo che economico. Vincere la sfida che gli agricoltori devono affrontare quotidianamente insieme alla Grande distribuzione organizzata, nel soddisfare le esigenze del consumatore finale, sempre più attento alla tutela ambientale e alle produzioni sostenibili, con soluzioni che possano portare risposte in termini economici e di qualità del prodotto, non è semplice, ma è la collaborazione e la cooperazione tra gli operatori del settore l’arma vincente. 

Così il progetto di filiera si propone di offrire strumenti adeguati alle aziende per poter garantire a tutti un’elevata competitività sia in termini economici che qualitativi. L’Op acquisterà una linea di trasformazione e confezionamento che permetterà un migliore posizionamento del prodotto nel mercato target. Il progetto di sviluppo e potenziamento della filiera ha tra le sue finalità il recupero, la trasformazione e il reimpiego degli scarti vegetali. Ogni giorno infatti le singole aziende si trovano a fronteggiare il problema dello smaltimento degli scarti. Si parla di tonnellate di prodotto che vanno ad incidere a livello economico sul bilancio aziendale ed hanno un impatto ambientale non indifferente. La soluzione è l’impiego del materiale vegetale per produrre energia, sfruttando poi il digestato come ammendante nelle stesse aziende produttrici. Si chiude così il cerchio di un’economia perfetta dove nulla va sprecato e nulla pesa sul consumatore e sull’ambiente.

Nel progetto sarà presente quale partecipante indiretto il Dibaf, Dipartimento per la Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali dell’ Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, che interverrà con azioni volte al miglioramento del digestato grazie a studi sull’impiego di batteri per aumentarne la resa in termini di fertilizzazione delle piante e prevenzione di alcune patologie micotiche che affliggono le brassiche.

Fonte: Op Ortofrutticola Viterbese