Attualità
«Torniamo protagonisti senza stare all’ombra della Gdo»
Drei (Agrintesa): «Con BuonItalia ci riappropriamo del nostro ruolo anche nella comunicazione»
Raccontare il mondo ortofrutticolo raccontandosi. Con BuonItalia Fruit & Veg Trends il Gruppo Alegra (composto dalle business unit di Apo Conerpo: Alegra, Brio e Valfrutta Fresco) trasforma il proprio strumento di comunicazione interna, che diventa un house-organ quadrimestrale capace di comunicare i valori dell'azienda attraverso un'analisi contestualizzata di come il sistema ortofrutticolo si evolve e si muove.
La nuova pubblicazione è stata presentata la settimana scorsa a Fruit Logistica. Ogni numero avrà un focus e un dossier, due sezioni pensate per andare in profondità su temi e prodotti. Nel primo numero il dossier è dedicato alla Direttiva sulle pratiche commerciali sleali: il tema è affrontato in chiave tecnica con l'ausilio dell'eurodeputato Paolo De Castro, che è stato relatore della direttiva all'Europarlamento. E proprio De Castro è stato il protagonista dell'evento di lancio di BuonItalia, con un colloquio con Raffaele Drei, presidente di Valfrutta Fresco e della cooperativa Agrintesa, nell'ambito di un confronto a 360 gradi guidato da Roberto Della Casa, fondatore di Agroter (che cura la redazione di BuonItalia) e Italiafruit News, su sostenibilità, sfide della produzione, rapporti con la distribuzione anche alla luce della Direttiva stessa.
E proprio quest'ultimo è uno dei punti chiave affrontati nel primo numero del magazine, un ragionamento richiamato anche nell'editoriale del presidente Drei: la produzione ortofrutticola deve tornare a essere protagonista nello sviluppo del mercato di frutta e verdura, riducendo quel senso di sudditanza - psicologica e non - con il mondo distributivo. "Essere protagonisti di un nuovo corso con un nuovo patto per il futuro", è lo stimolo che arriva leggendo BuonItalia.
La nuova pubblicazione è stata presentata la settimana scorsa a Fruit Logistica. Ogni numero avrà un focus e un dossier, due sezioni pensate per andare in profondità su temi e prodotti. Nel primo numero il dossier è dedicato alla Direttiva sulle pratiche commerciali sleali: il tema è affrontato in chiave tecnica con l'ausilio dell'eurodeputato Paolo De Castro, che è stato relatore della direttiva all'Europarlamento. E proprio De Castro è stato il protagonista dell'evento di lancio di BuonItalia, con un colloquio con Raffaele Drei, presidente di Valfrutta Fresco e della cooperativa Agrintesa, nell'ambito di un confronto a 360 gradi guidato da Roberto Della Casa, fondatore di Agroter (che cura la redazione di BuonItalia) e Italiafruit News, su sostenibilità, sfide della produzione, rapporti con la distribuzione anche alla luce della Direttiva stessa.
E proprio quest'ultimo è uno dei punti chiave affrontati nel primo numero del magazine, un ragionamento richiamato anche nell'editoriale del presidente Drei: la produzione ortofrutticola deve tornare a essere protagonista nello sviluppo del mercato di frutta e verdura, riducendo quel senso di sudditanza - psicologica e non - con il mondo distributivo. "Essere protagonisti di un nuovo corso con un nuovo patto per il futuro", è lo stimolo che arriva leggendo BuonItalia.
Il focus, invece, è dedicato al kiwi, un prodotto su cui nel prossimo futuro l'Italia potrebbe giocare un ruolo di primo piano a livello internazionale, trasformando la leadership produttiva in un primato anche commerciale. Alegra, in fatto di kiwi, gioca all'attacco e mette in campo progetti capaci di soddisfare i consumatori, alzando la qualità con produzioni più sostenibili, a partire dalla gestione della risorsa idrica.
“La sfida di BuonItalia – spiega Drei – nasce dalla volontà del Gruppo Alegra di essere trainante anche sul fronte comunicativo: abbiamo 40 anni di storia alle spalle e intendiamo averne almeno altrettanti da leader sui mercati internazionali e credo che questo ci qualifichi come interlocutori affidabili e competenti. Grazie a questo magazine vogliamo cercare di superare una delle debolezze intrinseche del mondo della produzione agricola rispetto a quello della Grande Distribuzione: fino a oggi quando si è parlato di sostenibilità ambientale, di know how in campo, di filiera, di plus della nostra frutta e verdura da valorizzare verso il consumatore, abbiamo lasciato che fossero altri soggetti della catena del valore a prendere decisioni e a raccontare la propria versione della storia. E così il consumatore non ha avuto alcuna possibilità per capire che l’agricoltore è il primo baluardo per la tutela del territorio e dell’ambiente, è il primo ad avere a cuore la sostenibilità ed è il soggetto più competente sul tema: fino a oggi non lo abbiamo comunicato ed è stato un errore ma è necessario che la produzione venga maggiormente ascoltata su questi temi. Grazie a BuonItalia vogliamo tornare ad affermare a tutta la filiera competenze, obiettivi e sfide che il settore della produzione ortofrutticola vive quotidianamente, riappropriandoci di un ruolo da protagonisti non più all’ombra della Grande Distribuzione”.
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