Patate, la carenza di prodotto aiuterà i prezzi

Galli (Agripat): «Mercato vivace già a febbraio 2019 con le precoci»

Patate, la carenza di prodotto aiuterà i prezzi
A raccolte ultimate (solo la zona della Sila, in Calabria, sta iniziando a scavare in questi giorni) è possibile fare un primo punto sulla campagna delle patate. “La raccolta nell’areale bolognese è terminata – dice a Italiafruit News Andrea Galli, direttore di Agripat, la coop di pataticoltori già Assopa – Nell’ultima riunione la Borsa Patate ha stimato una giacenza complessiva del 5% più bassa rispetto all’anno scorso e, quindi, in linea con le medie degli ultimi anni e con quanto succede in altre zono produttive”.

Le notizie dal Nord Europa e la carenza di prodotto per l’industria di trasformazione stanno facendo reagire bene il mercato, con quotazioni superiori all’anno scorso. “La situazione complessiva si sta chiarendo in questi giorni – continua Galli - ma i prezzi sono in aumento. Diciamo che il mercato sarà vivace. In questo momento, poi, c’è ancora richiesta di prodotto dall’estero, mai successo a settembre”.

“La mancanza di prodotto da industria ridurrà anche la disponibilità di patate da consumo, con l’inevitabile aumento dei prezzi del seme per la prossima campagna. Intanto, però, tutti si aspettano che il mercato delle precoci sia a pieno regime già a febbraio, sempre ammesso che i consumi restino sui livelli attuali”.

In campagna qualche preoccupazione arriva dall’assenza di prodotti fitosanitari da utilizzare per il prossimo futuro. “Presto saranno tolte dal mercato importanti molecole insetticide – spiega Galli - e siamo ancora sforniti di supporti chimici per gli elateridi. Ci sono già ottimi prodotti, efficaci e utilizzati anche in agricoltura biologica, ma si prestano solo per determinate pratiche agricole, come l’utilizzo con ala gocciolante o i sovesci, che devono ancora essere messe a punto per i tuberi”.

Come colture orticole da pieno campo, le patate necessitano di produttori esperti. “Agripat deve offrire strumenti per qualificare ulteriormente competenze e professionalità dei produttori, perché è nella specializzazione estrema che i pataticoltori si giocheranno la sfida sul futuro. Un fattore indispensabile, tra l’altro, per colmare il gap tecnico dovuto alla mancanza di principi attivi di cui parlavo. Probabilmente ci dovremo abituare a meno superfici investite a patate, ma di maggiore estensione e condotti da produttori super-specializzati. Dalla prossima campagna inizieremo a fornire patate di varietà Primura appositamente riprodotte per noi. I test svolti finora hanno dato riscontri positivi in termini di maggiore precocità e sanità complessiva del tubero-seme. Test peraltro esenti da contestazioni di ogni genere”.

Dal punto di vista commerciale, invece, servono remunerazioni adeguate. “Soprattutto perché – conclude Galli – produttori così saranno sempre più difficili da trovare”.

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