Mercati, pesche e nettarine cercano il rilancio

Vuoto produttivo, prezzi in ripresa. Meno brillanti le altre referenze estive

Mercati, pesche e nettarine cercano il rilancio
Prezzi della frutta estiva tendenzialmente in calo, la scorsa settimana, nei Centri agroalimentari e nei Mercati all’ingrosso italiani, ma pesche e nettarine beneficiano di un vuoto produttivo e sono protagoniste di una ripresa rispetto all'inizio di giugno. 

A Nord l’andamento delle contrattazioni ha risentito del maltempo che ha caratterizzato le giornate centrali: “Ha iniziato a girare bene nel fine settimana, le piogge di martedì e mercoledì hanno frenato le vendite”, spiega a Italiafruit News il grossista torinese Stefano Cavaglià, presidente della locale Fedagro-Confcommercio. “E' partita la campagna delle prugne, le ciliegie italiane e spagnole si vendono abbastanza bene, a 2,70-2,80 euro. Pesche e nettarine di pezzatura media spuntano tra l’euro e l’1,20, più ombre che luci per le albicocche, ampiamente disponibili anche dal Piemonte, con una forbice tra 90 centesimi e 1,50 euro; i frutti locali hanno risentito delle piogge, performa meglio l'albicocca lucana, che parte da 1,30 euro circa”. 

Meloni e angurie - prosegue Cavaglià - fanno fatica: sono le produzioni che, in termini commerciali, più hanno risentito del maltempo dei giorni scorsi. Il melone mantovano buono viene collocato tra 70 centesimi e un euro, quello proveniente dal Centro Sud non va oltre i 50-60 centesimi. Tra gli ortaggi sono tornati in auge gli asparagi, che arrivano a 3 euro; bene anche le zucchine mentre tiene lo zucchino "da fiore", sugli 1,30-1,50 euro”.



A Roma, segnala dal Car il grossista Riccardo Pompei,mancano all'appello pesche e nettarine italiane che di conseguenza si vendono bene, ampiamente sopra l’euro e fino a 2-2,20 euro; un buco produttivo che dovrebbe proseguire tutta la settimana. Le ciliegie, dopo il tracollo delle scorse settimane, si stanno apprezzando, la qualità paga; l’uva viaggia sopra i 2 euro a fronte di un’offerta contenuta”. Trend negativo invece “per le albicocche, che soffrono a causa dell’entrata in piena produzione delle zone più vocate, dalla Puglia alla Basilicata alla Campania e registrano una discesa dei prezzi e per i meloni, penalizzati dall’abbondante offerta e da una qualità non sempre all’altezza”. 

Pietro Centanni, responsabile Mercati del Caan di Napoli, afferma che al Centro agroalimentare di Volla "si assiste a un aumento della disponibilità di frutta estiva con una generalizzata riduzione dei prezzi, cui fanno eccezione le nettarine". “Sta entrando in piena produzione l’offerta campana, a partire dalle albicocche, che valorizzeremo nei prossimi giorni con iniziative ad hoc coinvolgendo Slow Food”, la sottolineatura dell'esponente del Caan.



Al Mof di Fondi i prezzi delle albicocche oscillavano nei giorni scorsi tra 1 e 1,40 euro con le quotazioni più basse per il prodotto spagnolo; ampia forbice, compresa tra 1,20 e 3,60 euro, per le ciliegie italiane, mentre le pesche spagnole viaggiavano tra 50 centesimi e 1,60 euro e le nettarine italiane arrivavano fino a 1,70 euro. Listino più generoso, attorno ai 2,20 euro massimo, per le pesche piatte Saturnine spagnole di maggior pezzatura. Uva siciliana tra 2,60 e 3,50 euro, susine tra 1,40 e 1,50 euro.

Le rilevazioni di Unioncamere, Italmercati e Bmti contenute nel report  ”La Borsa della Spesa" segnalano infine un aumento di produzione e vendite per le angurie, quotazioni in calo per i meloni, abbondante disponibilità per i fagiolini, listini in ribasso per le cipolle rosse di Tropea.

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