Monitor
Silvia Salvi: «Fragole, una Pasqua di qualità»
Dal vivaismo al mercato, la fotografia dell'imprenditrice ferrarese
“Le superfici 2018 destinate alla produzione di fragole si mantengono simili all'anno scorso (3.640 ettari, ndr), quindi la tendenza all'impianto di questi frutti è rimasta stabile, è già un buon inizio”. Silvia Salvi, amministratrice della Salvi Vivai, leader nel settore e parte dell'omonimo Gruppo di Ferrara (attivo nella produzione e commercializzazione dell’ortofrutta), scatta un’istantanea sul comparto.
“Basilicata, Campania, Sicilia si confermano le regioni più importanti per le fragole – continua – con prevalenza di coltura protetta nel Sud Italia e nel Veronese, mentre in Emilia Romagna è più diffuso il pieno campo”.
Per quanto riguarda l’andamento commerciale, l’imprenditrice ferrarese prevede per i prossimi giorni un aumento delle produzioni. “Finora i prezzi sono stati simili a quelli dell’anno scorso, solo nell’ultima settimana c'è stato un calo dovuto alla concorrenza degli spagnoli, alle prese con problemi di qualità. Al contrario nostro, che finora abbiamo potuto contare su standard qualitativi molto elevati”.
Il gelo e l’abbassamento delle temperature a fine febbraio hanno, ovviamente, rallentato la produzione. “La raccolta dovrebbe, però, tornare nella norma nelle prossime settimane e, soprattutto, nel periodo pasquale che sarà sostenuto anche dall’ottima qualità dei frutti”.
Dal punto di vista vivaistico, al Nord (Verona e Cesena) Salvi punta su Clery, “varietà storica, ma intramontabile – dice l’amministratrice dei vivai del Gruppo - Diffusa in tutta Europa, è sempre la più venduta e, nel Vecchio Continente, ancora in aumento. Poi, ci sono Joly, Sibilla, Aprica e Quicky per le aree continentali, adatte sia per il pieno campo, sia per la coltura protetta sia, all'estero, per il fuori suolo”. Proprio quest’ultima tecnica è utilizzata da Francia, Regno Unito e Olanda che coltivano fragole in serre hi-tech in vetro, scaldate e illuminate per prolungare la produzione per più mesi.
Servono pertanto piante in cubetti di substrato, pane di terra o mini-tray mentre in Italia e, in generale, nel Sud europeo vanno per la maggiore le piante frigoconservate, fresche o cime radicate. In particolare nel Sud Italia e nell’area mediterranea Salvi propone varietà recenti quali Flaminia, Flavia, Nabila.
“La loro particolarità è che derivano tutte dal miglioramento genetico del Civ Consorzio italiano vivaisti (del quale Salvi è socio fondatore, ndr) e rispondono alle attuali esigenze di mercato. Sono cioè gustose, ad alto grado zuccherino e molto croccanti. In particolare – conclude Silvia Salvi - questa campagna è stata particolarmente positiva per Flaminia, che ha mostrato anche una elevata shelf-life”.
Copyright 2018 Italiafruit News
“Basilicata, Campania, Sicilia si confermano le regioni più importanti per le fragole – continua – con prevalenza di coltura protetta nel Sud Italia e nel Veronese, mentre in Emilia Romagna è più diffuso il pieno campo”.
Per quanto riguarda l’andamento commerciale, l’imprenditrice ferrarese prevede per i prossimi giorni un aumento delle produzioni. “Finora i prezzi sono stati simili a quelli dell’anno scorso, solo nell’ultima settimana c'è stato un calo dovuto alla concorrenza degli spagnoli, alle prese con problemi di qualità. Al contrario nostro, che finora abbiamo potuto contare su standard qualitativi molto elevati”.
Il gelo e l’abbassamento delle temperature a fine febbraio hanno, ovviamente, rallentato la produzione. “La raccolta dovrebbe, però, tornare nella norma nelle prossime settimane e, soprattutto, nel periodo pasquale che sarà sostenuto anche dall’ottima qualità dei frutti”.
Dal punto di vista vivaistico, al Nord (Verona e Cesena) Salvi punta su Clery, “varietà storica, ma intramontabile – dice l’amministratrice dei vivai del Gruppo - Diffusa in tutta Europa, è sempre la più venduta e, nel Vecchio Continente, ancora in aumento. Poi, ci sono Joly, Sibilla, Aprica e Quicky per le aree continentali, adatte sia per il pieno campo, sia per la coltura protetta sia, all'estero, per il fuori suolo”. Proprio quest’ultima tecnica è utilizzata da Francia, Regno Unito e Olanda che coltivano fragole in serre hi-tech in vetro, scaldate e illuminate per prolungare la produzione per più mesi.
Servono pertanto piante in cubetti di substrato, pane di terra o mini-tray mentre in Italia e, in generale, nel Sud europeo vanno per la maggiore le piante frigoconservate, fresche o cime radicate. In particolare nel Sud Italia e nell’area mediterranea Salvi propone varietà recenti quali Flaminia, Flavia, Nabila.
“La loro particolarità è che derivano tutte dal miglioramento genetico del Civ Consorzio italiano vivaisti (del quale Salvi è socio fondatore, ndr) e rispondono alle attuali esigenze di mercato. Sono cioè gustose, ad alto grado zuccherino e molto croccanti. In particolare – conclude Silvia Salvi - questa campagna è stata particolarmente positiva per Flaminia, che ha mostrato anche una elevata shelf-life”.
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